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Corriere Della Sera

Vitigni autoctoni - Geografi pronti a «rifare l'Italia». Con il vino ... L'Italia dei piccoli territori, di certi paesaggi trascurati dal turismo ha un nuovo agente pubblicitario: il vino. Sì perché se fino a qualche anno fa «era il territorio a fare un vino», oggi «è il vino che fa il territorio». E' grazie al successo commerciale di certi cru, specie se nati da recupero di antichi vitigni autoctoni, che alcune microzone vengono riscoperte da italiani e stranieri. A sostenerlo sono i professionisti dell'analisi del territorio: i geografi. E proprio nella Società Geografica Italiana, a Roma, si sono riuniti esperti di mappe e di vini per analizzare un fenomeno che potrebbe indurli a «ridisegnare» il Belpaese. «Il vini antichi rivisitati oggi con tecniche moderne hanno successo e determinano la rapida crescita di alcune produzioni - spiega Maurizio Memoli, dell'Università di Cagliari - Un Cannonau come il Turriga di Argiolas sta spingendo molti a investire sul vitigno, modificando la geografia delle zone vocate». In Italia ci sono 350 vitigni autoctoni noti e almeno altrettanti da riscoprire: un progetto delle Città del Vino punta a valorizzarli. Ognuno di essi potrebbe contribuire a rilanciare una zona depressa. Una chance da non sottovalutare: lo sanno gli esperti del Gambero Rosso che lanciano la guida I Vitigni Autoctoni 2004, in cui «raccontano» 445 vini nati da 171 vitigni.

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