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Corriere Della Sera

Il pioniere dei cibi in tv, trent’anni fa con Ave Ninchi ... L’omaggio più significativo gliel’ha reso qualche settimana fa Carlin Petrini, fondatore di Slow Food: «Un grazie sincero e meritato a Luigi Veronelli. Spero che questo grazie sia quanto più condiviso dal mondo enologico e gastronomico italiano, per il quale Veronelli nella sua quasi cinquantennale attività ha fatto grandi cose. A lui va riconosciuta la primogenitura ideologica di tutta l’enogastronomia italiana: a fine Anni ’50 ha "inventato" la figura del gastronomo moderno, con la sua penna colta e tagliente è stato il primo a indicare una strada nuova. Attraverso i suoi mirabili racconti di vino, i suoi viaggi, il suo "camminare la terra" ha ispirato la generazione successiva e continua a farlo. Tutti i gastronomi italiani gli devono qualcosa». Anche quelli che impazzano in tv. Sì perché, dopo la fondamentale esperienza di Mario Soldati, «Viaggio nella valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuini», 1957 (era la prima volta che la tv si occupava della materia: cibi, vini, coltivazioni, cantine, caseifici, salumifici, industrie dolciarie furono trattati con la stessa dignità con sui si deve trattare un fatto di cultura), toccò a Veronelli inaugurare la prima rubrica di cucina in tv, «A Tavola alle 7», 1974, con Ave Ninchi, scritto da Paolini e Silvestri e diretto da Dada Grimaldi. Per sette anni Veronelli insegnò agli italiani un po’ di educazione alimentare. «Quando mi comunicarono - ha scritto Veronelli - che per la terza annata di "A Tavola alle 7" Delia Scala (a sua volta subentrata a Umberto Orsini, ndr ) sarebbe stata sostituita con Ave Ninchi, ebbi non pochi contrasti e i due autori il loro da fare per convincermi, poi scoprii che Ave, così diversa, era una compagna ideale; si stabilì una coppia, lei l’angelo familiare; io il demone per le mie puntualizzazioni continue ed esasperate». Insomma nella tv attuale nessuno inventa niente. A Veronelli si deve anche un coraggioso programma sui vini voluto da Folco Portinari e Franco Iseppi: «Viaggio Sentimentale nell’Italia dei vini», Raitre, 1979, con Nichi Stefi e la regia di Mario Mariani. L’anno dopo, con Angelo Paracucchi, Veronelli inaugura la fascia di mezzogiorno con il settimanale «La Meridiana»: l’uno insegnava a mangiare bene, l’altro a bere meglio. Ora la tv non fa più educazione alimentare (salvo rari casi) ma turismo gastronomico; più preoccupata degli sponsor che della salute del cittadino.

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