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Corriere Della Sera

Gli affari (rischiosi) dei collezionisti di vini ... Qualche anno fa all’avvocato Gianni Agnelli chiesero quale fosse uno dei migliori investimenti. “Il vino - rispose senza esitazione - anche perché, male che vada, al contrario di altri beni può sempre berselo”. Pensavano che scherzasse, ma non era così. E aveva ragione perché il mercato del vino, inteso come vino da collezionismo, è cresciuto in modo sorprendente, con molte soddisfazioni economiche a chi ha saputo investire con oculatezza. Ma gli incidenti, anche in questo settore, non mancano.
L’ultimo: William Koch, facoltoso industriale americano e collezionista, ha denunciato il mercante di vini Hardy Rodenstock alla Corte di New York. L’accusa: avergli venduto rarissime bottiglie di vini francesi (tra cui due Chateau Lafite del 1784 e 1787 appartenute a Thomas Jefferson quando era ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi) che in realtà sarebbero dei falsi, come dimostrerebbero alcune prove documentali e certe analisi sugli inchiostri dell’etichetta. Le bottiglie erano costate a Koch mezzo milione di dollari. Ovvio, quindi, che cerchi di rifarsi in tribunale. Per muoversi in questo intricato settore occorre molta prudenza.
La maggior parte dei vini da collezione si vende alle aste delle grandi case internazionali, tra le quali primeggiano Christie’s e Sotheby’s che organizzano eventi soprattutto all’estero.
E in Italia? “Il collezionismo di vini italiani è un fenomeno recente:ha preso piede da una quindicina di anni - spiega Wnada Rotelli da Sotheby's Italia -. Anche se ha proporzioni ridotte rispetto ai vini francesi, protagonisti assoluti per varietà, annate disponibili e quotazioni da record”. Conferma Angelo Gaja, uno dei più noti produttori italiani al mondo, i cui vini sono assai spesso battuti raggiungendo quotazioni di tutto rispetto come certi suoi Barbaresco degli anni ‘60.
“Le aziende italiane, i cui vini vanno all’asta negli Usa o in Giappone, sono meno di una cinquantina: dovrebbero essere di più. Avere il proprio vino battuto all’asta e a un prezzo eclatante contribuisce a consolidarne il prestigio”. Un mercato strano, quello dei collezionisti di vino, “nel quale si confrontano - continua Gaja - speculatori, ai quali del contenuto delle bottiglia non interessa nulla, ed edonisti, attratti invece dal contenuto. I primi vendono, i secondi mai”. “Di una bottiglia si può valutare l’integrità, ma non si può mai essere assolutamente sicuri sulla sua qualità”, avverte Carlo Maggi dell’enoteca La Loggia di Orvieto, uno dei pochi wine merchant italiani di bottiglie antiche molto reputati anche all’estero.
“Il settore ha avuto il momento di boom alla fine degli anni ‘90, oggi cresce ancora, ma con meno euforia di prima. C’è però più specializzazione”. Maggi ha molti clienti importanti, tra cui nomi come Gianmarco Moratti, “che le bottiglie le collezionano, le conservano in cantine blindate perfettamente climatizzate, per bersele poi a casa loro con gli amici”.
Le occasioni più interessanti dove si trovano? “Io i pezzi migliori riesco a trovarli nelle cantine di alcuni ristoranti, che vogliono alleggerirsi della loro scorta di vino, o dai privati che talvolta non sanno di avere delle chicche preziose, gente magari a cui il vino lo hanno regalato”. Alcuni casi di successo, su cui investire? “I vecchi vini di Gaja sono una certezza, così come i Barolo Monfortino di Conterno (molto raro quello del ‘41 ancora perfettamente bevibile).
Ma il caso più eclatante in termini di redditività degli ultimi è senz’altro il Sassicaia a 30 mila lire a bottiglia e che oggi ne vale più dl 800 euro. Ed è un grandissimo vino da bere”.

Cantine famose
Park Smith
Possiede 50 casse di Chateau Mouton Rothshild dell’82, l’americano Park Smith
William Koch
Possiede una pregiata collezione con molti vini francesi l’industriale americano William Koch, ma ora sospetta che tra le sue bottiglie ci siano dei falsi.
Giorgio Pinchiorri
Oltre 142 mila bottiglie e 200 diversi tipi di vino nella collezione di Giorgio Pinchiorri che, da oltre trent’anni, acquista vino in Italia e in Francia
Valentino
È un appassionato di vini, ma solo italiani, lo stilista Valentino: per collezionarli nel 1996 comprò una cantina vicino a Versailles 65.148 euro

Cifre record
65.148 euro ... È la cifra spesa nel 2001 per comprare all’asta da Christie’s 12 bottiglie di Chateau d’Yquem del 1921
19.547 euro ... È quanto vennero pagate a un’asta da Christie’s, a New York, 12 bottiglie di Chateau Latour del 1961
35.836 euro ... Nel novembre del 2000 durante un’asta da Christie’s a Londra, una bottiglia di Chateau Lafite Rothschild datato 1784 è stata venduta a 35.836 euro.
Autore: Francesco Arrigoni

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