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Corriere Della Sera

Parker, da avvocato a critico. Il vino ha il suo Imperatore ... Esce in Francia la guida illustrata: un Bibbia per esperti e consumatori. Temutissimo (e contrastato), può decidere le sorti di un produttore... Se nel mondo del vino c’è qualcuno che si avvicina a Dio, questi ha un nome e cognome, e si chiama Robert Parker, junior per la precisione. Ex avvocato di Baltimora, è diventato in 25 anni il più potente e incontrastato critico del vino al mondo. Hugh Johnson, notissimo autore inglese, e il giornalista-scrittore Luigi Veronelli, al suo confronto, scompaiono nello scenario mondiale. L’imperatore del vino (The Emperor of Wine, è il titolo di una sua biografia) sta per uscire in libreria in Francia il prossimo 3 ottobre, con la sua ultima fatica “Robert Parker illustrato”, edizione francese del recente World’s Greatest Wine Estates. Nel suo primo libro illustrato sono raccontate le 175 più importanti aziende vitivinicole. Una sorta di summa enologica di quello che viene conside4rato l’autore della bibbia del vino, ovvero The wine advocate, newsletter bimensile, tirata in cinquantamila copie, e pubblicata a Parkton nel Maryland, letta e soppesata da enotecari, ristoratori, importatori ed enofili sparsi in ogni angolo dei cinque continenti. La “bibbia” ha anche una versione online a pagamento che si trova su internet (www.robertpartparker.com).
Passione per la Francia – Parker si è innamorato dei vini, specialmente francesi, durante un soggiorno in Europa mentre studiava al college. Nel 1978, nel pieno boom del consumo del vino negli Usa, ha iniziato a pubblicare la sua prima newsletter The Baltimore-Washington Wine Advocate che aveva poche decine di abbonati. Ha cominciato ad avere successo quando ha scritto entusiastiche recensioni sull’annata 1982 dei vini di Bordeaux, in netto contrasto con critici europei, ma incontrando il favore del consumatore americano che si riconosceva nel suo gusto. Un gusto che ha una netta predilezione per i vini fruttati, con una buona dose di legno, potenti e alcolici. Uno stile di vino americano, che ha influenzato l’enologia Bordolese, francese e internazionale. Il mercato americano è una priorità per qualsiasi produttore del mondo, anche perché se si ha successo in quella terra, è facile ottenere ottimi risultati di vendita nei Paesi del nuovo mondo e in quelli asiatici, e alla fine l’emulazione di ritorno garantisce il successo anche in patria. E ciò spiega perché le parole dell’avvocato di Baltimora valgono oro.
Nuovo sistema – Molti produttori si sono adeguati allo stile Parker e hanno cambiato modo di fare il vino facendo vini più polposi e con maggiori dosi di legno. Le tonnellerie (le fabbriche francesi di botti) che stavano languendo debbono fare un monumento in piazza a Parker per aver rilanciato a livello mondiale l’uso della barrique nuova, e non più quella usata da molti anni. In seguito i suoi punteggi sono riusciti a mettere in discussione anche la Classification des Grand Cru di Bordeaux del 1855 che i tradizionalisti considerano come le tavole scolpite nella pietra. Parker esprime il giudizio sui vini in punteggi centesimali, che hanno un enorme valore: ottanta punti per un vino significano la fine dell’anonimato; 90 punti sono la soglia della firma internazionale, ma quando il vino supera i 95 punti Parker significa avere raggiunto il successo a livello planetario. Il non plus ultra è avere un vino premiato con 100/100, significa entrare nella storia, diventare un mito. La potenza mediatica e la credibilità di Parker hanno sdoganato aree vitivinicole bistrattate come il Languedoc nel Sud della Francia o il Rodano, o il Priorat e la Ribeira del Duero in Spagna, dove Parker ha premiato vini semi sconosciuti con punteggi altissimi decretandone un immediato e sostanziale successo economico. Alcuni lo accusano di avere instaurato una tirannia del vino, che ha impostato nel mondo uno stile di vino omologante. Altri ritengono che non sia molto affidabile un tizio che da solo si assaggia tutti i vini del mondo a colpi di giornate di degustazione con 200 campioni. Altri ancora sollevano un conflitto di interessi: Parker, è infatti comproprietario con il cognato Michael Etzél dell’azienda vinicola Beaux Fréres in Oregon dove produce un buon Pinot Nero. L’avvocato evita le polemiche e tira dritto, il successo gli dà ragione. Lui, considerato il Re Mida dei vino, dice di essere il campione del gusto americano, quel gusto che ha portato la democrazia nell’aristocratico mondo del vino.

La biografia di Robert Parker
1947 - Robert Parker nasce il 23 luglio a Baltimora, negli Stati Uniti
1983 - Abbandona la professione di avvocato per diventare critico di vini a tempo pieno
1985 - Viene pubblicata negli Stati Uniti la sua prima guida sui vini di Bordeaux (Solar)
1993 - Esce “Vini della Borgogna e Beaujolais” (Solar)
1994 - “Guida ai vini di Francia” (Solar)
1998 - “Vini della valle del Rodano” (Solar)
1999 - Riceve la Legione d’Onore da Chirac
2006 - Pubblica un libro cofanetto di prestigio: una guida ai migliori vigneti della Francia e del mondo

Le sue profezie
Il vino in rete - Le transazioni in Rete diventeranno il flusso principale del commercio di vino grazie ai siti ben costruiti che forniscono informazioni sui nuovi prodotti

Guerra dell’offerta per i pregiati - I vini di più limitata produzione diventeranno sempre più cari e difficili da reperire. Vi saranno vere e proprie guerre di accaparramento alle aste.

Addio tappo di sughero - Nel 2015 le bottiglie tappate con il sughero saranno una minoranza. Solo i vini dai 20-30 anni di invecchiamento continueranno a usare il sughero.

La Spagna - La Spagna emerge come leader del vino di qualità e per creatività, cambiando le migliori caratteristiche della tradizione con una moderna filosofia enologica.

Il Malbec - Nel 2015 la grandezza dei vini argentini a base Malbec sarà un dato di fatto: il vitigno francese, fallito miseramente a Bordeaux, ha raggiunto i vertici qualitativi in Argentina.

Il Sud Italia in ascesa - Pochi potranno permettersi Barolo e Barbaresco, ma entro il 2015 regioni come Umbria, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna diventeranno nomi familiari al pubblico.

La Classifica
I Migliori (100/100)
Sassicaia 1985 dei Marchesi Incisa della Rocchetta (Bolgheri)
Redigaffi 2000 di Tua Rita (Suvereto)
Chateau Lafite Rothschild 2003
Chateau Ausone 2000
Chateauneuf du Pape Cuvée de la Reine des Bois 2001

I “Bocciati”
Barbaresco Giacomello 1995 La Licenziana, 55 punti
Barolo 1995 Giordano, 62 punti
Chateau Cheval Blanc 1973, 55 punti
Chateau Lascombe 1980, 60 punti
Vosne Romanée 1983 di Jacqueline Jayer, 59 punti


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