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Corriere Della Sera

Usa, tassisti somali rifiutano i clienti. «Niente alcol a bordo: è contro l’islam» ... L’aeroporto di Minneapolis pensa di sospendere le licenze... Dopo 10 ore di volo dalla Francia, Eva Buzek, hostess polacca, sbarca all’aeroporto di Minneapolis, Stati Uniti. Chiede al tassista di fare attenzione alla valigia perché contiene bottiglie di vino, E lui rifiuta di accompagnarla. La voce si sparge e uno dopo l’altro quattro tassisti rifiutano di prenderla a bordo. Come lei, negli ultimi cinque anni, 5.400 passeggeri sono stati respinti come clienti da tassisti musulmani, dice al Corriere Patrick Hogan, portavoce dell’aeroporto. Trasportare alcol, si sono sentiti rispondere, va contro la religione islamica.
Il caso ha attirato l’attenzione dei media di tutt’America, provocando attacchi xenofobi dagli opinionisti più conservatori ma anche le proteste di cittadini comuni e di norma tolleranti. «Per me, quando sei in un Paese diverso devi adeguarti», ha detto Buzek perplessa ai quotidiano Star Tribune. “Cosa verrà dopo... dovrò mettermi il velo?”. Caso più raro (avvenuto 6 volte nel 2006) tassisti musulmani hanno rifiutato passeggeri ciechi perché accompagnati da cani, considerati bestie impure nell’Islam. Lo staff dell’aeroporto di Minneapolis vuole adottare la linea dura: martedì proporrà alla commissione aeroportuale di sospendere per 30 giorni le licenze dei tassisti che rifiutano passeggeri con alcol e, se il comportamento dovesse ripetersi, revocare l’autorizzazione a lavorare al terminal (la pena è già in vigore per chi nega il servizio ai ciechi accompagnati da cani, una violazione della legge sui disabili).
All’aeroporto tre quarti dei 900 tassisti sono somali: circa 30.000 profughi della guerra civile sono stati accolti nel liberale Stato del Minnesota. Prima di adottare un approccio duro le autorità dell’aeroporto, desiderose di capire anche le esigenze dei tassisti, si erano rivolte alla Muslim American Society (Mas) of Minnesota e alla Somali Justice Initiative. Cercando di risolvere il problema hanno portato alla luce le divergenze di opinione tra i musulmani in America. La Società musulmana americana ha riunito i suoi imam. Risultato: una fatwa che dichiara che “la legge Islamica” proibisce di trasportare alcolici “perché significa cooperare nel peccato”. D’altra parte l’associazione, dice il portavoce Khalid Elmasry, critica i tassisti che rifiutano clienti ciechi: “I musulmani devono aiutare chi è meno fortunato. E poi trasportarli non significa entrare in contatto con i cani”.
Per accontentare tutti, la Mas e l’aeroporto avevano pensato di montare una luce sul tetto dei taxi dei musulmani, cosicché i passeggeri con alcol potessero evitarli. Ma dopo aver pubblicizzato la proposta, “abbiamo ricevuto migliaia di email da tutto il Paese e anche dall’estero - spiega Hogan -. Dicevano che questa è una discriminazione del diritto a un servizio ed esprimevano il timore che questo precedente potesse dare ai tassisti musulmani il diritto di rifiutare omosessuali, donne single, vestite in modo poco modesto o ebrei”.
Oltretutto, l’altra associazione consultata, la Somali Justice Iniziative, ha espresso orrore all’idea di luci sui taxi dei musulmani. “È un’idea,davvero stupida in un Paese in cui la maggioranza è cristiana e in un Paese che sta facendo la guerra al terrorismo! - dice il direttore Omar Jamal, profugo somalo -. Attira solo l’attenzione e causa un sacco dl problemi alla popolazione somala. Molti tassisti somali portano gente che ha bevuto senza problemi. Quest’aeroporto non è a Riad in Arabia Saudita. Non si può applicare la legge musulmana in Minnesota. Noi stiamo incoraggiando i somali che non sono d’accordo a cambiare lavoro”.
(arretrato del Corriere della Sera del 12 gennaio 2007) 

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