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Corriere Della Sera

“Troppo cemento”, la battaglia dell’erede di Dante ... Valpolicella, le vigne famose per l’Amarone assediate da case e strade. Il conte Alighieri fonda un comitato. E la Lega Nord è sulla stessa linea... “Delle due, l’una: o il destino della Valpolicella è di diventare la periferia di Verona, oppure si deve puntare prima che sia troppo tardi - e, ahinoi, di danni se ne sono già fatti - sulla salvaguardia del territorio. Cioè dell’ambiente e di conseguenza del suo tradizionale tessuto economico e sociale. In una parola, della sua storia”.
Il conte Pieralvise Serego Alighieri, cinquantenne, vignaiolo di Gargagnago, ultimo discendente del Sommo Poeta, può, a buon diritto, parlare di storia. Spende volentieri il suo nome, quale presidente dell’associazione “SalValpolicella” (70 iscritti), per una battaglia in cui crede moltissimo e che raccoglie adesioni tra molti abitanti dei 5 comuni dell’area veneta, oggi assediata dal cemento. Al punto che è stato coniato il neologismo “negrarizzazione”, che ricorda il più famoso “rapallizzazione” per indicare il proliferare della speculazione edilizia. “In effetti - spiega il conte Serego Alighieri - Negrar è il paese più degradato dei cinque. Ma, avanti così, l’identità di tutta la Valpolicella è destinata a scomparire”. Grido d’allarme e una serie di convegni (il prossimo il 20 gennaio) per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori locali.
“Se non ci mobilitiamo - sospira il conte - la sconfitta è sicura». Del resto, chi non è mai stato in Valpolicella, punteggiata di borghi antichi, di ville, di chiese storiche, di sicuro ha assaggiato, o quanto meno sentito nominare, i suoi vini, in primis il prestigioso Amarone. Possono, dunque, convivere la vite e l’urbanizzazione? La Valpolicella felix è compatibile con i condomini e le villette a schiera? Certo, nessuno può pretendere che la “cartolina illustrata” resti quella di cent’anni fa. Ma il problema va posto e risolto, prima che i danni siano irreparabili. “A parole - nota Serego Alighieri - i sindaci dei nostri comuni si dicono d’accordo sulla salvaguardia, non così nei fatti. Centrodestra e centrosinistra pari sono. Naturalmente, con qualche eccezione”.
Nei giorni scorsi, per dirne una, è scesa in campo la Lega Nord, con un articolo sulla Padania, intitolato “Salviamo la Valpolicella dal cemento selvaggio”. Si punta il dito soprattutto sul piano di viabilità, che prevede nuove arterie e snodi che alterano il paesaggio. “Sottoscrivo in toto - afferma l’aristocratico Pieralvise - e aggiungo, come affermano gli stessi leghisti, che l’incremento del traffico e quindi il bisogno di nuove strade deriva dalle troppe case costruite e in costruzione. A Gargagnago di S. Ambrogio dove io vivo, borgo di 900 abitanti, c’è un piano edilizio per alloggiare altre 750 persone. Le pare proporzionato?”.
Scempio e brutture del paventato “dormitorio di Verona” non coinvolgono solo la speculazione privata. Nel mirino, c’è anche un progetto pubblico. Riguarda l’allargamento del complesso scolastico di San Pietro in Carlano che, realizzato, andrebbe ad attaccare la storica Villa Rubinelli. Si sono pronunciati contro geografi e urbanisti, ma il sindaco ha replicato: “Abbiamo i permessi, è per il bene della comunità”. “Punto dl vista davvero discutibile”, dice Serego Alighieri. Che cita anche il caso di Villa Bertoldi a Negrar: “Si tratta dl un angolo del paese non ancora distrutto. La visuale è aperta. Ebbene, davanti, vogliono metterci un centro sportivo con zona residenziale annessa”.

Il Conte...
Discendente - Il conte Pieralvise Serego Alighieri, cinquantenne, vignaiolo di Gargagnago, è l’ultimo discendente di Dante;
L’incarico - Alighieri è presidente dell’associazione “SalValpolicella” .

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