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Corriere Della Sera

Il signor Amarone fa brindare i potenti ... Made in Italy. Dopo il vertice con Putin, una bottiglia di Aneri 2000 anche per la cena con Sarkozy e Zapatero... Prima il pranzo con le squisitezze preparate da Fulvio Pierangelini, il malmostoso filosofo dei fornelli incoronato come miglior cuoco italiano; poi, alla fine, il colpo di scena: al momento di scambiarsi i regali il presidente francese Sarkozy e il premier spagnolo Zapatero si sono visti offrire da Romano Prodi due preziose bottiglie di Amarone Aneri 2000, il vino made in Italy che di sussurro in sussurro, di apprezzamento in apprezzamento, si è guadagnato la fama di contemporaneo nettare dei potenti. Si accompagna al salato e al dolce, ma è meglio, se gli argomenti sono impegnativi come quelli del pranzo di ieri sera a Palazzo Chigi, farlo entrare in scena, con i suoi 15 gradi, a convivio ultimato.
E le due bottiglie, chiuse in una scatola di prezioso ciliegio con su la scritta “Per la Costituzione europea”, erano gli esemplari residui di uno stock prodotto in serie limitata per la solenne firma nel 2004 della Costituzione europea: i primi ventisei esclusivi esemplari furono consegnati agli altrettanti capi di Stato riuniti in Campidoglio a Roma per l’evento il 29 ottobre di quell’anno, officiante Silvio Berlusconi allora presidente del Consiglio.
Oggi palazzo Chigi ha voluto chiudere il cerchio con il dono a Sarkozy, new entry fra i capi europei (nel 2004 la bottiglia era andata a Chirac) e con il fortunello Zapatero, unico leader ad avere ricevuto doppio esemplare di amarone della Costituzione, in quanto già al comando nell’ottobre 2004.
E pensare che la prima volta che Giancarlo Aneri, l’accorto imprenditore veronese che sta dietro al nuovo exploit italico, ha avuto sentore delle prime avvisaglie del successo planetario, ha pensato a uno scherzo. Fu quando si vide recapitare a casa una lettera proveniente dalla Casa Bianca in cui la coppia presidenziale, George Jr e Laura, esprimevano grandi apprezzamenti per i suoi prodotti, conosciuti al G8 di Genova nel giugno 2001.
Galeotto anche quella volta Berlusconi, che aveva regalato ai presidenti mondiali un prezioso olio certificato dal notaio griffato Aneri, magnificandone le qualità con le sue istrioniche doti di venditore; sempre il Cavaliere fece conoscere l’amarone al leader russo Putin durante una colazione a Villa Doria Pamphilj a base di pennette, sformatino e gelato tutti tricolore, abbondantemente accompagnati dal nettare anerico che il leader russo apprezzò tanto da portarsi via una cassa con sei bottiglie dell’annata 99 come regalo dell’amico Silvio. In abile crescendo poi, l’amarone è comparso nel 2005 sulla tavola dell’imperatore a Tokyo, e nel giugno 2007 in una cena al Four Seasons Club di New York con Bush padre e Bill Clinton. Da notare, come pendant, che Ciampi e Napolitano hanno brindato entrambi il giorno dell’insediamento sul Colle con altro must Aneri, il prosecco della casa. Fra i leader mondiali manca all’appello solo il leader cinese, dice Aneri, ma niente paura, si provvederà durante le Olimpiadi.
Venditore perfezionista, il multiforme Aneri (si è anche inventato il prestigioso premio E’ giornalismo, nato nel 93 con una triade di giurati molto speciali, Montanelli, Biagi, Bocca), persegue con l’agile impresa di famiglia (moglie e due figli) una politica di selettività. “Meglio una bottiglia per una regina che tante bottiglie in un container” è il manifesto del suo marketing altolocato: produce solo 6 mila esemplari l’anno e conosce tutti i clienti del suo amarone. E forse non sa che la sua filosofia è la parafrasi contemporanea dell’adagio di Giuseppe Prezzolini per cui “il gran signore regala bottiglie di vino pregiato, il villano una botte divino mediocre”. Sperando forse che nel frattempo anche i villani diventino signori.

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