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Corriere Della Sera

Coprifuoco alcolico a Capodanno ... La rivolta dei gestori dei locali. Stop a vino e liquori dopo le due. “Ma almeno per quella notte dateci una deroga”... Brindisi corti: lo stop alle 2 di notte sconvolge i piani dei nottambuli, ma anche di chi a Natale e Capodanno vorrebbe festeggiare, con gli amici, in discoteca. Sarà l’anno dei catering nelle dimore private? Chi è rimasto di sasso due volte è Gherardo Guidi, patron di locali cult in Versilia: la Capannina e la Bussola di Viareggio sulla quale i malinformati hanno messo in giro voci di una improbabile chiusura a causa dei responsabili che avrebbero versato nei bicchieri dei clienti, bevande proibite dopo il “coprifuoco alcolico”. “Noi chiediamo almeno una deroga per queste festività”, è l’accorato appello di Guidi, da 40 anni nel mondo dei giovani che frequentano locali da ballo. “Siamo in difficoltà, nei miei ritrovi il biglietto prevede una consumazione, quindi come si fa negarla al cliente, dopo le due?”. Tutti come Cenerentola? “Se serve a salvare una vita sono d’accordo, ma questa è una discriminazione. Brinderemo a coca cola”.
E i guai saranno tutti per i più sfacciati che si porteranno le bottiglie, a loro rischio e pericolo. La coda lunga di un veglione o in discoteca sono segnate: rassegnatevi a sorseggiare succhi di frutta. Comunque la regola vale per tutti i giorni dell’anno: fare “cin cin” dopo il fatidico orario, diventa pericoloso. La sicurezza sulle strade va garantita e il consumo di alcolici limitato, ma sono molti i pareri dissenzienti su questo approccio legislativo di stampo “proibizionista”. Le soluzioni ci sarebbero. In provincia di Rimini, per esempio, si sono organizzati pullman che accompagnano i ragazzi a casa dopo la discoteca. Giancarlo Bornigia, proprietario del Piper e del Gilda, due delle più famose discoteche di Roma, è un testimone “storico”: “Questa legge favorisce gli abusivi - afferma -. Il divieto di vendere alcolici interessa soltanto gli esercenti con licenza, mentre alle feste private si continuerà a bere come prima. Per non parlare degli ambulanti che possono vendere alcolici a tutte le ore”. Ottavio Cagiano, direttore di Federvini, è drastico: “È una legge poco ponderata, nata sull’onda di emozioni dovute a tragici fatti di cronaca. A Capodanno ci sarà chi sgarra”. Per questo molti proprietari di ristoranti, discoteche, pub sono corsi ai ripari munendosi di etilometro sistemato all’ingresso. Un palliativo. Dietro l’angolo è in arrivo il cenone, per chi guida in stato di ebbrezza sono previste multe salate. Basta superare la soglia di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue e si rischia un’ammenda da 500 a 2.000 euro. La Fipe, la federazione dei pubblici esercizi, e il Silb, l’associazione dei locali da ballo, ha chiesto al governo di sospendere il provvedimento che vieta la vendita di alcolici dopo le 2 nella notte di Capodanno. “E non c’è da stupirsi se molti clienti trascorreranno le vacanze in Spagna con tutti i divieti che abbiamo ”, dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe. Con una lettera indirizzata ai ministri competenti, Fipe e Silb si impegnano ad attuare, a loro spese, il progetto “guidatore designato”: ingresso gratuito e due consumazioni analcoliche a chi dovrà guidare. Basterà? “Cambiare o sospendere un provvedimento per una notte è sbagliato. Il provvedimento c’è e va rispettato”, gela le speranze il ministro della Giustizia Clemente Mastella che di recente ha contestato i parametri sul quantitativo minimo di alcol consentito. “Se si ritiene che il provvedimento vada modificato, allarghiamo il dibattito alle varie componenti interessate, compresi i gestori di locali. Ma sospenderlo per una notte non ha senso”.

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