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Corriere Della Sera

Pechino, made in Italy a palazzo ... L’inaugurazione era prevista per le Olimpiadi ma i supercontrolli della dogana cinese l’hanno ritardata. Alla fine ha aperto i battenti a Pechino il primo dei tre piani di Piazza Italia, il più grande food center del mondo, per una full immersion nel made in Italy del gusto: prima le tipicità artigianali poi l’arredo della tavola e la scuola di cucina (al secondo piano) e al terzo (che apre a ottobre) il ristorante per la degustazione.

Con un investimento di 9 milioni la Trading Agro Crai (società cinese di Crai, Grana Padano, Cavit, Conserve Italia, Prosciutto San Daniele, Associazione Frantoiani Oleari, Boscolo, con il supporto di Simest) dopo Pechino aprirà i negozi bandiera di Shangai, Tiaanjim e Hangzhou. Per poi spiccare il volo verso India e Russia.

“I ritardi? La difficoltà di tradurre in cinese ogni ingrediente di 2.000 prodotti importati - spiega Emanuele Plata, ad di Trading Agro Crai -. Un esempio: la traduzione del pane ciabattina significa carne, che non si può importare. Ora tutto è superato”.

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