02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere Della Sera

Zaia l’“anti-Bono” debutta con un libro. E sposa le tesi della no global africana ... Allora, vediamo: dal 4 al 20 agosto Luca Zaia, ministro all’Agricoltura in conto Carroccio, ha sfornato la bellezza di 36 comunicati stampa. A cui si possono aggiungere 16 interventi pubblicati su altrettanti giornali e riviste. Ogni giorno è un giorno Zala: lunedì scrive una lettera al Corriere, martedì polemizza con Adriana Poli Bortone, mercoledì con Carlin Petrini di Slowfood, giovedì spiega il progetto della terra ai giovani, venerdì discetta d’Unità d’Italia. Ma siccome la settimana ha sette giorni, sabato parla delle vendite del Prosecco negli Stati Uniti e domenica discute di dialetti e lingue con Giuliano Ferrara.
Le sue sortite magari non faranno il rumore di quelle di Umberto Bossi, ma il ministro dell’estate 2009 di sicuro lui, Luca Zaia da Godega di Sant’Urbano, nel cuore della marca trevigiana. Il suo iperattivismo in parecchie occasioni ha fatto storcere il naso: per esempio, l’assessore veneto Elena Donazzan lo ha accusato di invadere le competenze altrui. Per tutta risposta lui ha consigliato al presidente Giancarlo Galan di dare alla reproba “una sculacciata”.

Quarantuno anni, due volte presidente della provincia di Treviso, già vicepresidente del Veneto con l’ormai nemico Galan (non l’ha invitato al G8 di Cison di Valmarino) il ministro venerdì prossimo sarà ospite del meeting ciellino di Rimini. Per l’occasione ha scritto un libretto (La mia multinazionale - Dalla terra alla tavola: viaggio al centro della questione alimentare) in cui i temi a lui cari sono approfonditi attraverso citazioni sofisticate, dall’economista zambese Dambisa Moyo al socialista francese Jacques Attali. Del resto Zaia è stato il primo a parlare del Carroccio come del “nuovo partito laburista”.

Nel libricino, il ministro parte dalla fame del mondo. Non si tratta soltanto dell’omaggio a una platea cattolica certamente incline ai temi sociali: l’argomento è stato anche al centro del G8 dell’agricoltura dello scorso aprile da lui assai voluto. L’idea centrale, suggestiva quanto forse utopica, è che “il cibo, le materie prime alimentari possono e devono essere sottratte alla speculazione finanziaria”. Di più: scrive Zaia che “i prodotti della terra non devono essere considerati delle “commodities” su cui incomba lo spirito della morte. Eppure, senza che finora nessun governo ci abbia posto la dovuta attenzione, il mais come il grano, la carne come il riso e la frutta sono all’interno di spirali speculative che, sotto la regia di piccoli gruppi di potere e di pressione, ne fanno lievitare o abbassare i prezzi senza arrecare alcun vantaggio al genere umano”. L’altra faccia della medaglia, sono gli aiuti che manterrebbero l’Africa in subalternità: “Non lo dico io, lo dice proprio la Moyo: il corrispettivo dei 60 miliardi di aiuti dal dopoguerra ad oggi sono corruzione e deresponsabilizzazione. Chi se ne giova sono i vari Bono, Geldof e via dicendo. Quel che serve è microcredito, interventi che, senza generalizzare, mettano la classe dirigente africana di fronte alle proprie responsabilità”. Ma di leghista, in tutto questo, che c’è? Forse, “l’ossessione per i
4500 prodotti tipici italiani, un patrimonio da tutelare inestimabile”. A proposito. C’è chi sostiene che tale ossessione sbiadisca a mano a mano che si scende lungo lo Stivale: “Ma che banalità - sbuffa Zaia - il ministro leghista che si occupa solo dell’agricoltura del Nord. Giusto per la cronaca, soltanto in settembre ho già in agenda quattro visite nel Mezzogiorno, a partire da Lampedusa”. E poi, c’è la madre di tutte le scommesse: l’assegnazione delle terre agricole demaniali agli under 40. Per Zaia, non si tratta solo di una politica agricola. Il “ritorno alla terra”, come lo chiama lui, è una mistica: “È ritorno all’identità, alla qualità e alla prossimità. Identità significa consapevolezza di sapere da dove provengo, qualità è l’esercizio di un diritto che deve appartenere a tutti e non solo ai ricchi, prossimità significa affidarsi a una rete che è in grado di sostenermi e di darmi il meglio a prezzi equi”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su