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Corriere Della Sera

Zaia e i limiti per l’alcol “Sono troppo severi” ... “Bisogna finirla di considerare ubriaco chi beve due bicchieri divino”. Per il ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, la soglia di sobrietà di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue, non si tocca. Si riaccende il dibattito sui limiti di tasso alcolemico per chi guida ed è scontro sulla quantità ritenuta sicura e sull’interpretazione dei dati riguardanti gli incidenti. Da una parte i sostenitori della tolleranza zero. Dall’altra il ministro dell’Agricoltura. “È in atto una criminalizzazione del vino che non ha senso alcuno e che sta uccidendo uno dei comparti più pregiati del made in Italy - sbotta Zaia -. Non vedo perché dovrei rinunciare a bere con intelligenza e moderazione solo perché ci sono irresponsabili che si ubriacano. I giovani, e non soltanto loro, non si limitano a bere, ma usano farmaci, droghe. Quante morti sono causate da questo genere di abusi? Quante dall’inesperienza di guida? Studi e statistiche - prosegue il ministro - contemplino anche questi dati, e accendano un faro sull’acquisto senza freni e limiti di superalcolici nei supermercati”. Due bicchieri di un vino che non abbia più di 11 gradi, in grado di portare il tasso di alcol a 0,5 grammi per litro di sangue, è un bere “intelligente” per Zaia. Ma non per Emanuele Scalato, direttore dell’Osservatorio nazionale Alcol dell’Iss. Se il ministro cita la statistica del 2,09 per cento di incidenti imputabili a guidatori in stato d’ebbrezza, Scalato ne richiama un’altra: l’alcol è la prima causa di morte tra i giovani sotto i 24 anni. “Non esistono livelli sicuri di alcol per mettersi alla guida - taglia corto Scalato - l’unica sicurezza è non bere”. Nessuna “tolleranza zero”, replica Zaia, piuttosto educazione. “Abbiamo promosso - annuncia - una campagna che si chiama “Vino e Giovani” insieme ad Enoteca Italiana, Università e Regioni”.

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