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Corriere Della Sera

Se nel Codice della Strada arriva “l’emendamento del grappino” ... In Veneto l’hanno soprannominato “l’emendamento del grappino”. L’ha approvato il Senato, su proposta del leghista Gianpaolo Vallardi. Funziona così: ti sospendono la patente perché hai bevuto troppo, correvi oltre i limiti o sorpassavi dove non avresti dovuto? Hai diritto a guidare lo stesso, tre ore al giorno. Per andare al lavoro. Una deroga o, meglio, una amnistia quotidiana di 180 minuti. Vallardi ha spiegato che si tratta di salvare posti di lavoro, “perché c’è chi rischia di essere licenziato se non può contare sull’auto per raggiungere la fabbrica o l’ufficio”. Eppure la discussione sul nuovo codice della strada aveva avuto in questi mesi un solo leit motiv: la linea dura. Tolleranza zero antivelocità, contro i duri della strada che sfrecciano e uccidono, contro chi si mette al volante dopo una bevuta o una sniffata. Ma emendamento dopo emendamento, c’è stata una correzione di rotta. Fino a scordare la linea dura e abbracciare la linea veneta sulla guida in stato di ebbrezza. Con il sì all’idea di Vallardi, sindaco di Chiarano, paese della zona doc dei vini del Piave. Una linea che corre parallela a quella che il neo governatore Luca Zaia ha messo a punto fin da quando era ministro dell’Agricoltura. La sua tesi è: due bicchieri di vino sono innocui, guidare si può, e comunque l’alcol non c’entra con il 98 per cento degli incidenti. Una difesa dei produttori di vino, nel nome dei “controlli che in Veneto si fanno, non come al Sud dove i ragazzi girano impunemente in motorino senza casco”. Sul codice della strada dalla tolleranza zero si è quindi passati alla tolleranza. Passato l’“emendamento del grappino”, si è scoperto che la guida con patente sospesa, se si sforano le tre ore di amnistia, non prevede sanzioni. Ed è anche per questo che ora la Camera potrebbe ripensarci e affondare l’emendamento varato dal Senato. E le altre norme bandiera della tolleranza zero? Alcune sono finite senza appello nella tomba. Come quella proposta da Giovanardi per limitare le stragi del sabato sera, imponendo la chiusura dei locali notturni alle 4. E persino l’obbligo del casco per i cicisti è stato snaturato: vale solo fino a 14 anni.

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