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Corriere Della Sera

Da vino, pane e fiori la bellezza a chilometri zero ... I trattamenti basati sui prodotti del territorio: naturali e a basso impatto ambientale. Dall’Alto Adige alla Sardegna... Consumare locale, per tutelare il territorio e guardarlo con occhi diversi. E scoprire, ad esempio, che prati e boschi, frutti e fiori possono trasformarsi in preziosi e inaspettati alleati di bellezza. È l’ultima frontiera del benessere: viaggia “a chilometri zero” e sfrutta le ricchezze del territorio portando nelle toilette delle signore l’esperienza mutuata dai mercati contadini. Così, esattamente come è successo per la spesa di qualità che privilegia le materie prime locali e trasforma la tavola in un genuino paniere di marmellate biologiche - polli ruspanti e mele ammaccate ma prive di pesticidi -, anche la cosmetica privilegia la filiera corta e si trasforma in un importante presidio ambientale. Paese che vai, trattamento che trovi. Ecco, il motto della bellezza a chilometri zero potrebbe suonare così. Perché soltanto in montagna le creme profumano di pino mugo o di erba d’alpeggio, e ci vuole una rigogliosa macchia mediterranea perché la pelle benefici degli effetti antiossidanti e ossigenanti di mirto, ginepro e lentischio sapientemente racchiusi in creme e unguenti e utilizzati in maschere e massaggi. Una delle prime regioni ad aver tradotto (anche) in bellezza l’amore per la propria terra è l’Alto Adige, dove si concentra il 30% delle beauty farm italiane. Chi sceglie, ad esempio, di andare in Val Sarentino, troverà la tradizione del bagno di pino mugo, che aiuta le circolazioni difficoltose e ripara le infiammazioni muscolari. È un prodotto prezioso (per ottenere un litro di essenza di pino mugo ci vogliono 250 chili di aghi), che si può facilmente ritrovare nella linea cosmetica Trehs (trehs.com). L’usanza di coricarsi la sera su un mucchio d’erba appena falciata era invece diffusa tra i contadini di Fiè allo Sciliar. La sera, dopo un’intensa giornata di lavoro, si regalavano un salutare bagno di fieno per combattere reumatismi e mal di schiena. Oggi è un trattamento molto diffuso, così come molte sono le spa che si vantano di utilizzare solo fieno tagliato a mano sopra i 1.500 metri di altitudine, in alpeggi non concimati. Ma il bagno può essere fatto anche con lana di pecora naturale e betulla, specialità della Val d’Ultimo (da provare all’hotel Arosea Life Balance di Pracupola al Lago, Arosea.com). Il particolarissimo trattamento si è classificato al terzo posto all’European Health & Spa Award 2009: un bagno di 20 minuti sotto una soffice coltre di lana regala rilassamento e migliora la microcircolazione, mentre il sistema immunitario si rafforza e tiene lontani i raffreddori. Per aumentarne l’effetto, alla lana si aggiunge un profumato decotto ricavato da cortecce e germogli di betulla, perfetti rimedi naturali contro reumatismi, infiammazioni e cellulite. Sull’Altopiano del Renon si trova invece l’unico posto in Italia dedito alla paneterapia, pratica antica per combattere i dolori. Sfornati i pani, ci si sdraiava nel forno ancora caldo; oggi si sa che a creare beneficio all’organismo sono gli enzimi del pane presenti nell’aria. Il trattamento è tornato in uso di recente al Waldhotel Tann (Tann.it). La vinoterapia era già praticata dagli antichi greci e dai romani come prezioso alleato cosmetico. Acini e vinaccioli, ricchissimi di sostanze antiossidanti, contengono i polifenoli, che stimolano la sintesi di collagene e favoriscono il ricambio cellulare. Il risultato? Tonicità, elasticità e un irresistibile profumo sulla pelle. Per scrub, profumate maschere al mosto e inebrianti immersioni in vasche ricolme di vinacce si vada a Corvara, alla spa dell’Hotel La Perla (Hotel-laperla.it), dove per i trattamenti in cabina si usano esclusivamente i prodotti della linea Üa (uva in lingua ladina). Al Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, la spa di vinoterapie gestita dalla rinomata Caudalie di Bordeaux (nella foto, Relaissanmaurizio.it). Alle Terme della Salvarola, sulle colline modenesi, si sperimenta il Benessere di Bacco: impacchi, massaggi, frizioni e idromassaggi a base di freschissima uva di Lambrusco Grasparossa si alternano ai bagni nelle vasche e nelle piscine termali (Termesalvarola.it). Dal mare e dalle piante endemiche della Sardegna (lentischio, elicriso, lavanda selvatica, rosmarino e ginepro) arrivano i dermocosmetici alle alghe e agli olii vegetali della linea Emi Heater, nata dall’ingegno di imprenditrici sarde col pallino della natura e da provare nel nuovo centro benessere dell’hotel Aquadulci, a pochi metri dalla laguna turchese di Chia (Aquadulci.com).

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