02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Corriere Della Sera

Vini del Piemonte in crisi, via libera alla distillazione ... Provvedimento del ministero per Barbera, Brachetto e Dolcetto. Il produttore Gaia: errori delle Cantine... La crisi astigiana del vino è un triste ritornello che si ripete ormai da troppo tempo. Eccedenze in cantina, difficoltà da parte dei produttori nella gestione del vigneto e del mercato, enti pubblici, consorzi e organizzazioni di sistema pronte a batter cassa. Questa volta, è l’ennesima, il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan ha accordato la distillazione di crisi per eliminare le scorte. Si tratta di oltre 200 mila ettolitri di prodotto. Con la “distillazione di crisi” le uve in eccedenza possono essere trasformate in alcol. Una misura in vigore dal 2000 in Europa, decisa per fare fronte a situazioni eccezionali. Un modo per salvaguardare il reddito dei produttori. “Il governo si impegna a far fronte allo stato di crisi dei vignaloli piemontesi e alle loro Docg e Doc, Barbera, Dolcetto e Brachetto d’Acqui, destinando fondi del programma nazionale di sostegno del settore”, si legge, tra le righe, nel comunicato del ministero. L’attento Angelo Gaja, produttore in Barbaresco, nella Langa albese, in una accorata lettera fa un ritratto di questa crisi quanto mai veritiero chiamando alla resa dei conti governatori, politici e vignaioli vicini di collina. “Le cantine cooperative dell’Astigiano hanno sdegnosamente rifiutato 6,5 milioni di euro assegnati al Piemonte per il diradamento delle uve 2010. Un errore”, scrive il produttore. Un salto nel buio, permeato da contraddizioni palesi. “Hanno chiesto i contributi per eliminare le eccedenze, ma anche una modifica al disciplinare, ottenuta peraltro, per aumentare in modo consistente, i massimali di produzione dalla vendemmia in corso, quando il vino già esce dalle loro orecchie”. Negli ultimi trent’anni i finanziamenti alle cooperative piemontesi sono stati altissimi, l’ultimo nel biennio 07-09, di circa 8 milioni di euro. “Una parte di quei soldi è stata spesa con oculatezza - dice Gaja - ma almeno il 50 per cento in malo modo. Investimenti sbagliati, vino venduto sotto costo, a prezzi stracciati, vignaioli costretti comunque a conferire le uve alle cantine, obbligati a scendere in piazza. Il male sta nei consigli d’amministrazione incapaci di operare cambiamenti e pronti a chiedere denaro pubblico per ripianare debito e sprechi. A chi giova, dopo trent’anni, sostenere questo 50 per cento di cantine sociali sempre sull’orlo del fallimento?”. Cantine decotte, immobilismo da parte delle nuove generazioni di produttori, figli di soci conferitori, incapaci di abbandonarle e mettersi in proprio: perché mai, si domanda Gaja, produrre di più e chiedere denaro pubblico da spendere in una causa persa? La risposta non arriva nemmeno dal celebre vignaiolo langarolo. “Sicuro, perché le situazioni si sono cristallizzate: lo spreco di denaro pubblico avvia fiammate di scandali che una volta sopiti nulla cambiano. I succhiatori di denaro pubblico costituiscono un’armata affamata, difficile da contrastare. L’esubero di produzione ha fatto e fa comodo a molti, anche agli imbottigliatori che possono continuare ad acquistare all’ingrosso a prezzi stracciati. Le responsabilità politiche sono elevate. I viticoltori sono vittime di un meccanismo perverso. La Doc Piemonte non è mai stata così svilita”. Un quaderno del dolore che stenta a trovare l’ultima pagina con la parola fine.

L’iniziativa

Il ministro. Il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan ha accordato la distillazione di crisi per eliminare le scorte di oltre 200 mila ettolitri di prodotto.

L’impegno. Il governo si impegna a fronteggiare la crisi dei vignaioli piemontesi e delle loro Docg e Doc, Barbera, Dolcetto e Brachetto d’Acqui, destinando fondi del programma nazionale di sostegno del settore.

I finanziamenti. Negli ultimi trent’anni i finanziamenti alle cooperative piemontesi sono stati altissimi. L’ultimo, nel biennio 2007-2009, è stato di circa 8 milioni di euro.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su