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Corriere Della Sera

Il vino italiano ha sete di talenti ... Le opportunità di Marchese Antinori, Gruppo Santa Margherita e Martini & Rossi... E’ il settore più frammentato fra quelli dell’industria alimentare. Parliamo del vitivinicolo che in Italia impiega 455 mila unità ed è primo nell’Ue con il 33% degli addetti. A questa vocazione per il dio Bacco, fanno eco i dati 2010 di Federvini: +9% nella produzione e +10,6% nell’export. Numeri favorevoli se si pensa al consumo interno stagnante ormai da qualche anno. E i brand del comparto che reclutano nuove forze lavoro sono quelli che scommettono anche sui mercati esteri. “Fin dal 1985, sono gli agronomi la spina dorsale dell’azienda: sia per i vigneti in patria che per quelli in Usa e Cile - dice Renzo Cotarella, amministratore delegato della Marchese Antinori -. Grazie al contatto con la terra si ha modo di ragionare sulle possibilità di sviluppo dal punto di vista viticolo. Il nostro export supera il 60% del prodotto e abbiamo 15 posizioni aperte tra produzione e vendita”. Esporta bollicine già in 20 Paesi Martini & Rossi e punta a rafforzarsi in Benelux e Russia. “La partnership con la Scuola di enologia di Alba e con le università è strategica - spiega l’amministratore delegato Stefano Leonangeli -. Il 90% del personale assunto arriva a seguito di stage: laureati in enologia-agraria-economia. Oggi, i giovani sanno approcciarsi meglio di 10-20 anni fa: sono più qualificati. Per il 2011, cerchiamo 15 talenti”. Il Gruppo Santa Margherita registra +8% sul numero bottiglie vendute ed esporta in oltre 70 Paesi. “Nella filiera vino, ciascuno apporta il proprio know how - chiosa l’amministratore delegato Ettore Nicoletto - e la manodopera che reclutiamo per i vigneti viene spesso formata al nostro interno. E’ un fatto, però, che l’enologo ha ormai assunto un ruolo primario per innalzare la qualità: ne abbiamo uno per ogni unità produttiva. Reclutiamo 9 profili tra marketing e produzione”. Per la Nonnino, invece, gli addetti devono avere competenza assoluta della materia prima uva, dna artigianale. Il fatturato 2010 è +5%, l’export + 16%, le job openings per la produzione sono 4. Ma guardiamo un po’ “il vitivinicolo che avanza”. Marco Caprai, in Umbria, ha riscoperto e valorizzato il rosso più apprezzato nel Rinascimento. L’export supera il 30% del fatturato. Assume 5 laureati in economia per il marketing. In Sicilia, invece, Planeta vini ha vigneti e cantine in 5 province ed è al lavoro per il rilancio del bianco amato da Giulio Cesare. L’export 2010 segna +15%. Ha in budget 6 inserimenti per la produzione. Infine, Masciarelli sas ha 320 ettari di viti su una terra d’Abruzzo ricca di calcarei e minerali. Produce 3 linee di vini, l’export è del +7%. Cerca 4 risorse per il marketing.

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