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Corriere Della Sera

Pannelli solari sui vigneti: “E’ uno scempio, fermatevi” ... San Miniato Comitati di cittadini e sinistra contro il sindaco che ha detto sì a 32 impianti fotovoltaici su 60 ettari... Sì al fotovoltaico. Ma senza correre il rischio che 1’installazione degli impianti che producono energia elettrica grazie al sole, si trasformi in un arrembaggio alle campagne. A San Miniato, la green economy sta infiammando il dibattito fra cittadini e istituzioni. In attesa di sapere cosa succederà da qui a qualche settimana, quando la Regione trasformerà in legge la de- libera sullo stop ai maxi impianti fotovoltaici sopra i 1000 metri quadrati, il Comune ha destinato oltre 60 ettari di terreno, finora ricoperti in gran parte da vitigni, allo sviluppo del solare. Ma le tre frazioni interessate dal progetto (Roffia, Isola e Ontraino) non ci stanno. Contestano il metodo più che il principio, visto che le cifre ufficiali parlano di oltre 60 ettari di pannelli fotovoltaici concentrati nel 3% di superficie del territorio comunale. Basta guardare le tavole del Comune per rendersi conto che si tratta di una operazione fortemente invasiva, ma il primo cittadino Vittorio Gabbanini (centrosinistra) è stato chiaro: “Dati alla mano non c’è stato un eccessivo utilizzo di aree agricole e non c’è stato alcuno scempio”. “Un caso unico - spiegano i cittadini - non solo in Toscana ma in tutta Italia”. Così, accanto all’associazione per la salvaguardia territoriale di Roffia (Astro), tornata in auge dopo che in passato era già stata protagonista di altre battaglie ambientaliste grazie all’impegno di Assunta Primaverina e Roberto Pizzocolo, è nato il comitato spontaneo “Giù le mani dalla Roffia”. E poco importa se nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha integrato il regolamento - approvato nell’estate scorsa - con l’obbligo della distanza di 300 metri fra un impianto e l’altro e di 150 metri dalle abitazioni e avrebbe messo in stand by una parte di quelli previsti. In un primo momento era stato fatto tutto (o quasi) in sordina con il rischio concreto che i 32 impianti previsti potessero nascere come funghi e senza alcuna misura di sicurezza. Una eventualità non del tutto scongiurata: “Il nuovo regolamento - continuano - non intaccherà i sedici impianti già autorizzati e distribuiti fra San Miniato Basso e Isola” dicono i contrari. Gli altri sedici sono quelli di Roffia. “Se il progetto va avanti - spiegano dal comitato - sarà cancellata l’ultima parte di terreno agricolo che resta nella piana di San Miniato”. La battaglia trae spunto da un aspetto particolare della vicenda: gli impianti sono quasi tutti di poco sotto il megawatt di potenza (circa 2 ettari), il limite oltre il quale i blocchi di pannelli devono essere sottoposti a Via (Valutazione di impatto ambientale). “In realtà - spiegano i cittadini - sono stati pensati secondo un progetto unitario vero e proprio, con una potenza complessiva di oltre 30 megawatt”. “Sul fotovoltaico - dice Fabio Corsi, capo gruppo dei Comunisti Uniti in Consiglio comunale - la giunta ha fatto un pastrocchio e quello che si vuole creare in un fazzoletto di terreno è un obbrobrio ambientale”. Le polemiche, insomma, non si placano: il sindaco Gabbanini è stretto nella morsa formata da un lato dagli imprenditori del sole e dall’altro dal cittadini delle tre frazioni, circa un migliaio, pronti a presentare un esposto alla Procura. Nel mezzo poi non potevano mancare i sospetti: sulle scelte operate dall’amministrazione comunale dal punto di vista politico e tecnico, sulle logiche interne al Pd ma anche sul fatto che sarebbero già in marcia verso San Miniato i bilici con il materiale necessario per montare i primi pannelli, con l’obiettivo di non perdere tempo visto che la Regione è in procinto di regolarizzare la questione fotovoltaico.

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