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Corriere Della Sera

DiVini ... Il sommelier, l’ananas e l’omaggio a Van Gogh ... A pranzo con Luca Gardini, il campione mondiale dei sommelier 2010. Trentenne, romagnolo di nascita e milanese d’azione. Su che bottiglia punterà per accompagnare una capasanta con tiepida salsa al finocchio? La scelta è rapida: il Greco di Tufo di Quintodecimo, piccola azienda campana, seimila bottiglie l’anno, fondata nel 2001 su una collina di Mirabella Eclano, a poca distanza da Taurasi, da Luigi Moio e Laura Di Marzio. La capasanta è un piccolo capolavoro di Andrea Aprea, giovane e rampante chef del ristorante del Pak Hyatt a due passi dal Duomo di Milano. Arriva su una coppa scura, quasi nera, sotto gli occhi vigili di Nicola Ultimo, manager del ristorante. E inizia lo show di Gardini che, con il naso nel bicchiere, scopre sentieri ad altri invisibili. “Qui si sente l’ananas essiccato - dice sicuro - e subito dopo un tocco citrico. Un grande vino che migliora quando si scalda”. Il Giallo d’Arles di Quintodecimo è prodotto con le uve che provengono da un solo vigneto. Ha un colore deciso, dovuto al passaggio in piccoli botti per dieci mesi di affinamento e alla totale rinuncia a procedimenti di chiarifica. Il nome è un omaggio a Van Gogh. Nel suo periodo trascorso ad Arles il pittore scelse come preferito un giallo preludio del rosso. “Mi occupo in questo periodo di piccoli produttori che amano la terra”, racconta Gardini. Quintodecimo lo è: il suo vino di punta è il Taurasi, un Aglianico di grande consistenza che supera i io euro a bottiglia. li Greco di Tufo, invece, si aggira sui 30 euro. Luigi, studi in Francia, collaborazione col centro di ricerche di Digione, cattedra a Napoli e lunghi test sui pregi dei vitigni tradizionali del Sud, è figlio di Michele, protagonista dell’enologia meridionale. Quelli di Quintodecimo sono vini molto strutturati e poco commerciali (l’esatto opposto delle Falanghine di moda tanti anni fa).

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