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Corriere Della Sera

Sanità, vacilla la tassa sulle bibite ... Il governo lima il decreto. Le Regioni: serve una copertura finanziaria … Vacilla la tassa sulle bollicine e i superalcolici. Fra le norme del decretone sulla Sanità a rischio di modifica c’è il prelievo per tre anni su questi prodotti. Nelle casse dello Stato arriverebbero 250 milioni all’anno da reinvestire nei settori più sguarniti di fondi (prevenzione dal gioco d’azzardo, malattie croniche e rare). Il decreto, slittato venerdì scorso proprio per i dubbi su alcune parti, andrà al Consiglio dei ministri mercoledì prossimo. Le aziende stanno facendo pressing serrato per evitare quella che loro definiscono “gabella” e che il ministro Renato Balduzzi considera un intervento sugli stili di vita, contro il consumo di alimenti ricchi di zuccheri. Al suo fianco si schiera l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “Noi proponiamo la tassazione come strumento per orientare i consumi verso scelte più salutari. Il cli- battito in Italia è distorto e non basato sulle evidenze”, afferma Roberto Bertollini, responsabile scientifico dell’Oms Europa.
E aggiunge: “Qui si tratta di modulare comportamenti pericolosi utilizzando in maniera intelligente la leva fiscale. A Bruxelles questi temi sono oggetto di dibattito quotidiano. Si è visto che il prezzo è un importante fattore che influenza, ad esempio, il consumo di alcol”. Le bevande edulcorate sono tassate in Finlandia, Ungheria, Francia, Norvegia. Regno Unito e Irlanda ne stanno discutendo. Le industrie paventano il calo dei consumi e occupazionale. Certo è che se la norma dovesse essere eliminata bisognerebbe pescare da qualche altra parte quei 250 milioni. I tecnici cli diversi ministeri sono in queste ore al lavoro per limare il provvedimento-contenitore di tante miniriforme che, distribuite in 27 articoli, toccano più o meno in profondità diversi ambiti sanitari. Fino in ultimo il testo può cambiare. Una sola certezza, adesso. Verrà stralciato l’articolo sulla non autosufficienza che sarà il tema di una legge autonoma. Balduzzi sul resto non cede. Vorrebbe portare al tragoardo il decreto senza stravolgerlo nel suo impianto. Avanti la riorganizzazione della medicina del territorio, con studi di medici di famiglia associati per garantire assistenza 24 ore su 24, riforma appoggiata dalle categorie coinvolte (la federazione Fimmg ha ribadito il suo sì). Avanti il riordino della libera professione dei medici in ospedale. Articoli di fondamentale importanza sono quelli sulla farmaceutica e sulle competenze dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che acquista più potere anche nel campo della sperimentazione clinica. Tra l’altro si obbligano le Regioni a rendere disponibili i medicinali innovativi (i più costosi) subito dopo l’approvazione centrale in modo da non danneggiare i pazienti con ritardi di mesi che variano da Asl ad Asl. Una discriminazione attuata col “trucco” dei prontuari regionali. Le Regioni si vedranno un’ultima volta martedì. 11 documento inviato ieri dal coordinatore degli assessori alla Sanità Luca Coletto al presidente coordinatore Vasco Errani non contesta il decreto nella sostanza. Per l’assessore della Toscana Luigi Marroni “l’insieme è condivisi- bile ma non possono imporci la creazione di nuovi servizi senza darci fondi”. Nel documento viene espressa una preoccupazione: “Nessuna risorsa aggiuntiva potrà ricadere su di noi. L’accoglimento delle correzioni sarà fattore imprescindibile per un parere positivo. Restano le perplessità sulla scelta di riunire tutte queste materie in un unico provvedimento d’urgenza”. Tra l’altro si chiede “una necessaria copertura finanziaria” per l’inserimento nei Lea (livelli essenziali di assistenza, le cure rimborsate dallo Stato) delle ludopatie, patologie da gioco d’azzardo. Viene proposta la cancellazione dell’articolo che introduce l’obbligo di certificazione medico sportiva specialistica per i praticanti di sport amatoriale e non agonistico.

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