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Corriere Della Sera

Vino e innovazione. Lo spirito giovane del Metodo Classico ... Era un ragazzo, Giulio Ferrari, quando nel 1902 apri la sua azienda trentina ispirata ai francesi dello champagne. A poco più di 20 anni aveva già girato l’Europa per cercare ispirazione nelle scuole enologiche e nelle cantine più famose. Portò in Trentino il Metodo classico, producendo bottiglie costose come rarità. Un secolo e ii anni dopo quella azienda è diventata leader del mondo e le bottiglie di Metodo classico, sotto l’ombrello dell’Istituto Trento Doc guidato da Enrico Zanoni, hanno raggiunto la quota di 7 milioni 1 anno. Sono 38 le cantine raggruppate in Trento Doc. Nell’azienda da cui tutto partì, la Ferran, il vertice ora è formato da un gruppo di 4 giovani, la terza generazione dei Lunelli che ha raccolto il testimone dal mitico zio Gino. 11 presidente è Matteo, 39 anni: sabato prossimo alle 10.45 alla Triennale, nel terzo giorno di “Cibo a regola d’arte”, parlerà dell’“eccellenza Trento Doc”, assieme a Zanoni e a Carlo Moser, il vignaiolo figlio del ciclista Francesco. Domenica 24, a mezzogiorno, in scena le trentine delle bollicine: sul palco del Museo della Scienza ci saranno Giorgia Brugnara, Lucia Letrari e Roberta Stelzer.

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