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Corriere Della Sera

Sagrantino, nuova rivoluzione verde e una bottiglia solo il segno del Panda ... Il vino di Montefalco e il progetto Wwf-Caprai sulla biodiversità ... La seconda rivoluzione del Sagrantino ha lo stesso protagonista della prima, Marco Caprai, 50 anni. Una rivoluzione verde. Con il Wwf. Sotto il segno del Panda, finirà in bottiglia un vino nato dalla tutela della vita in campagna, nell’umbra Montefalco. L’obiettivo del progetto, che sarà presentato al Vinitaly, è creare una rete di “custodi della biodiversità” tra i vignaioli italiani, un biglietto da visita per l’Expo 2015.
Quando il Sagrantino era un vino rustico (grande in potenza) Arnaldo Caprai, imprenditore tessile (cachemire Cruciani), comprò 40 ettari di viti. Era il 1971. Nel 1987 arrivò Marco, che cambiò tutto. “I vigneti avevano tre piani, così l’uva maturava in modo diverso ma finiva nelle stesse vasche. Abbiamo creato un piano unico, questo ha elevato la qualità delle uve, ed è iniziata così la rivoluzione del Sagrantino”. In pochi anni il vino si è fatto conoscere anche fuori dall’Italia. Montefalco è decollata: da io le cantine sono diventate 80, i posti letto per i turisti da 500 a 3.000, gli arrivi sono aumentati negli ultimi 4 anni del 43%. “Dietro tutto ciò c’è il nostro lavoro scientifico - racconta Marco Caprai -. Abbiamo creato la banca del Sagrantino, raccogliendo i semi delle piante rare che sarebbero altrimenti scomparse. Con l’Università di Milano le abbiamo riprodotte scoprendo anche varietà a bacca bianca e rosa. Lo stesso tipo di lavoro l’abbiamo svolto con le leguminose, che rendono più ricche le terre dei vigneti”. L’approdo nel 2008 è stato “New Green Revolution”, decalogo per la buona gestione (dalla riduzione dell’uso di risorse all’impegno nella comunità locale). Finora hanno aderito 7 aziende di Montefalco. L’ultimo passo è il piano Wwf Caprai “per migliorare”. Un esempio? Quest’anno proveremo a diminuire l’uso delle macchine tra le vigne, riducendo quindi il consumo di gasolio. E useremo sempre di più uno speciale tunnel ideato da noi, che consente di raccogliere fino al 95% dei trattamenti sulle vigne che prima venivano dispersi nella terra”.
Qual è la differenza con altri gruppi di vignaioli che dedicano energie e rispettano tegole per un vino naturale e sano? “Con il Wwf il nostro obiettivo è la tutela della biodiversità, senza divieti sull’uso di sostanze che possono essere indispensabili al raccolto in situazioni climatiche avverse”.
Il produttore di vino ha usato uno di quei braccialetti, con grappoli di Sagrantino. E servito a raccogliere fondi online per recuperare una pergamena del 1452 del pittore Benozzo Gozzoli su Montefalco che era stava venduta all’asta a un privato. Obiettivo centrato, domani verrà dato l’annuncio, con il lancio di una seconda iniziativa analoga, per restaurare un crocifisso ligneo di scuola giottesca, a Montefalco. Un’attività che ha convinto il Vaticano a far uscire dai suoi Musei un’opera del maestro di Gozzoli, il Beato Angelico: a Montefalco sarà esposta una pala d’altare che raffigura una Madonna con Bambino. “Ci aspettiamo un successo come quello per l’esposizione nel gennaio scorso della Madonna di Foligno di Raffaello nel monastero di Sant’Anna, a Foligno, appunto. Sarà la dimostrazione che una sola grande opera può calamitare interesse più di tante mega-mostre. Anche questo è il senso della sostenibilità ambientale”.

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