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Corriere Della Sera

Gli Champagne dei vignaioli veri (per il brindisi) ... Le aziende biologiche o biodinamiche sono 50 su 320 (solo l’1% dei 34 mila ettari è certificato). Uno dei primi a scegliere la strada del naturale è stato Georges Laval, seguito dal figlio Vincent. Ha acquistato le terre intorno ai suoi 2,5 ettari per proteggere i vigneti dai prodotti chimici dei vicini. Il suo Brut Nature Cumières (55 euro, distribuito in Italia da Moon Import) è vitale e tradizionale, perfetto come aperitivo, ricco di carattere.
Francis Boulard e la figlia Delphine hanno scelto di dedicarsi molto di più alla cura delle vigne che agli interventi in cantina: il risultato sono vini che raccontano il loro territorio fresco. Il Brut Nature Les Murgiers (35 euro, importato da Les Caves de Pyrène) è sapido ed elegante, va aperto con qualche anticipo per consentirgli di aprirsi. Tra i vigneron alfieri della viticoltura biodinamica c’è Benoit Lahaye, che innaffia la terra con tisane. Non ama la potenza, i suoi vini delicati sono affinati nelle botti, come il suo Brut Nature (45 euro, importato da Teatro del vino). Anche Vincent Couche usa tisane di erbe e minerali per le viti, in cantina usa in modo massiccio i vins de réserve: il suo Zero Dosage, secondo Maurizio Cavalli (che lo importa e lo vende a 28 euro) è una sferzata di energia che ricorda una punizione dell’ex genoano Branco da 40 metri”.
Come scrive Stevenson, colui che più di ogni altro “ha fatto crescere il sex appeal degli Champagne dei vignaioli è Jacques Selosse, una leggenda vivente”. Ora alla guida c’è il figlio Anselme. Il suo Brut Initial Blanc de Blancs, ottenuto miscelando il vino di tre diverse annate è certamente inconfondibile, anche per le note legnose che derivano dall’uso delle barriques: prezzo importante, dai 100 euro in su (da Moon Import). La sua è una viticoltura “ancestrale”, come quella che ha scelto Raphael di Bérèche et Fils. Il suo Réserve Brut (28 euro, portato in Italia da Cavalli), è fresco e armonico.
Tutti non usano trattamenti chimici e fanno fermentare i vini con lieviti naturali, affinandoli poi anche in barriques senza trattamenti. Alcuni, come Boulard, lavorano la terra con i cavalli. Lo fa anche Pascal di Agrapart et Fils, rigoroso in tutte le sue scelte per far rsaltare il carattere vinoso e terragno dei suoi Champagne, come il Brut 7 Crus (45 euro, Pellegrini). Di questo e altri vini si occupa il libro di Cogliati, che s’impossessa delle parole dello scrittore ottocentesco Henry Vizetelly per svelare il segreto di queste bottiglie: “L’elaborazione dello Champagne inizia dove quella degli altri vini solitamente si conclude”.

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