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Corriere Della Sera

Gli affari e il piacere del bere ... La città scopre le due anime E l’Accademia aiuta a narrare i 548 vitigni di casa nostra... osa c’è dietro e intorno a un bicchiere di Barolo? Cosa significano doc, docg e igt? Lo raccontano, con linguaggio e strumenti a misura di millennials e della e-generation, i 29 ambasciatori e i 3 esperti finora certificati dalla Vinitaly International Academy, il percorso formativo di un anno che riparte con la 50esima edizione della fiera internazionale del vino. Perché se è vero che gli italiani bevono meno (dai 68 litri ne11986 ai 37 litri nel 2015 il consumo pro capite di vino) è anche vero che l’evoluzione dalla passione alla conoscenza è un percorso in divenire e che per gli stranieri è tanto più difficile comprendere le specificità di 73 docg, 332 doc e 118 igt.
“Per i 47 milioni di ettolitri prodotti in Italia ci sono 548 vitigni diversi: una complessità unica”, sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, che quest’anno riserva all’Academy degustazioni speciali, come “Vini unici al mondo da vitigni autoctoni italiani” (domenica 10 ore 11.30), in cui verranno assaggiati per la prima volta quattro vini nuovi ottenuti da vitigni recentemente riscoperti. Metterà invece a confronto etichette del 1967 e di oggi di io aziende dell’Associazione Le Donne del Vino, uno dei grand tasting che celebrano il 50esimo della manifestazione. Che, in maniera sempre più netta, si focalizza sul business. Wine lover benvenuti fuori, nei luoghi simbolici del centro storico di Verona (piazza dei Signori, la Loggia di Fra’ Giocondo, il Cortile del Mercato Vecchio) che dall’8 all’11 aprile ospitano assaggi, dj set, incontri culturali. La quattro giorni alla fiera di Verona (dal 10 al 13 aprile) è dedicata agli operatori del settore (circa 55 mila da 141 nazioni), con un programma di incontri b2b tra i più di 4.100 espositori e i circa 1.000 buyer provenienti da 30 Paesi. Obiettivo: contribuire ad incrementare le esportazioni delle 3lomila aziende vitivinicole italiane oltre la cifra record di 5,4m1d di euro (+5,4% rispetto al 2014), pari al 43,5% del fatturato complessivo del settore di 12,4mld di euro. “Il vino è uno dei simboli riconoscibili del made in Italy nel mondo”. Il dg Mantovani commenta così la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (il secondo capo di Stato, dopo Giorgio Napolitano nel 2010) per l’inaugurazione di Vinitaly (domenica to alle ore u) e il suo inserimento nel Piano per la promozione del made in Italy del Ministero dello sviluppo economico con un investimento di 8 milioni di euro tra finanziamenti diretti e del piano del governo a beneficio di incoming infrastrutture e servizi. Lunedì pomeriggio arriverà anche il premier Matteo Renzi, per un incontro con il fondatore della piattaforma di e-commerce Alibaba Jack Ma. “Vogliamo cogliere la sfida digitale del settore. In questa direzione - anticipa Mantovani - anche un nuovo accordo con Amazon, il progetto di un Italian wine podcast, con la storia del nostro vino raccontata da esperti e testimoni, e l’Italian wine channel focalizzato sul mercato cinese, che con una crescita del 16,7% è diventato il terzo mercato al mondo”. Vini cinesi debuttano a Vinitaly. Novità? Anche wine2wine, un forum per la formazione professionale e gli incontri b2b, e il premio 5 Star Wines. Tornano Opera Wine e tutti gli eventi, a cominciare da Sol&Agrifood ed Enolitech, che fanno di Vinitaly un sistema a rete per la promozione del vino e dell’agroalimentare italiano.

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