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Corriere Della Sera

Esselunga e le altre: scaffali da riempire in Borsa … L’analisi... La notizia che gli eredi Caprotti abbiano scelto la strada della quotazione in Borsa per il futuro di Esselunga rappresenta un’importante novità per il panorama societario italiano. È emblematico che questa scelta sia fatta dagli eredi: sarebbe comunque auspicabile che in futuro non si attenda il cambio generazionale o la risoluzione di contrasti sull’eredità per intraprendere questa strada. Perché questo è comunque un segnale così importante? In questa fase sono molti i segni di risveglio dell’economia
e dell’interesse dell’imprenditoria italiana nei confronti dello strumento naturale per aumentare la patrimonializzazione: la borsa. Sono sempre più numerose le realtà che si presentano a Piazza Affari per sondare le opportunità di un percorso di quotazione. Anche il ritorno di Pirelli è un segno che il vento stia cambiando. Intraprendere questa strada - così come aprirsi al private equity comporta innanzitutto un sostanziale salto della cultura aziendale. Significa infatti aprire l’azienda ad un percorso di governance adeguata ai tempi che stiamo vivendo. In primo luogo comporta di dover puntare su una struttura manageriale forte e su un percorso di trasparenza, che superi la tradizionale voglia di discrezione tipico delle aziende a controllo familiare. Patrimonializzarsi implica prima di tutto poter investire e acquisire una caratura sempre più internazionale. Insomma passare dal molo di possibili prede a soggetti protagonisti della propria crescita e sappiamo quanto la dimensione oggi sia importante. Questo processo e la conseguente crescita del mercato finanziario domestico finirà per rendere più attraente per gli investitori esteri il nostro Paese. Quindi è cruciale che cambino rapidamente le propensioni degli imprenditori: quelle dei risparmiatori stanno anch’esse modificandosi progressivamente. Non solo per i tassi bassi. C’è anche la crescente consapevolezza che investire sugli immobili, a parte la prima casa, conviene solo quando siano prospettati rendimenti accettabili. Lo spostamento del risparmio sui prodotti gestiti e lo sfondamento della soglia dei 2.000 miliardi ne sono un segno inequivocabile. Quindi - anche se il percorso è solamente all’avvio - c’è da augurarsi che Esselunga e le molte altre aziende che auspichiamo scelgano finalmente la strada della quotazione possano ottenere prezzi “lunghi” per le proprie azioni quando questo passaggio si verificherà. A beneficio di tutti i portatori d’interesse: gli attuali azionisti naturalmente, ma ancor più di quelli futuri.

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