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Corriere Della Sera

Gli inglesi e le fake news sul prosecco … Anche nel mondo del vino esistono le fake news. L’ultima viene dalla Gran Bretagna: “Il Prosecco provoca buchi nei denti, lacera lo smalto e li fa uscire dalle gengive”. Due i quotidiani che riportano questo allarme odontoiatrico: il Daly Mail e il Guardian. I teorici del sorriso malsano al Prosecco sono Mervyn Druian, del London Centre for Cosmetic Dentistry, e Damien Walmsley, consulente scientifico della British Dental Association: sostengono che l’azione dell’anidride carbonica associata all’alcol e agli zuccheri provoca maggiore “sensibilità e il rischio di corrosione della dentatura”. Ma non citano alcuno studio. Perché le bollicine di Veneto e Friuli Venezia Giulia sarebbero più dannose di quelle francesi dello Champagne o di quelle che la stessa Gran Bretagna produce da qualche anno al Sud, ad esempio nel Kent? Che alcol e zuccheri contenuti nel vino non siano un toccasana in bocca è noto, ma nulla fa pensare che ci sia un particolare tasso di nocività nel vitigno Glera (quello usato per il Prosecco Doc e Docg di Conegliano - Valdobbiadene e Asolo) o nel processo di vinificazione del Prosecco, che è il metodo Charmat, con le autoclavi e un (quasi sempre) veloce imbottigliamento. “Ci sono molte bevande e
molti cibi che possono provocare carie, dalle bibite alle fragole spiega Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia - ma è difficile identificare nel Prosecco un prodotto rischioso”. Perché quindi mettere nel mirino il vino italiano più diffuso? La Gran Bretagna è diventata il primo mercato per le nostre bollicine: 366 milioni di euro nel 2016, calcola Coldiretti, con un aumento del 33% sul 2015. I britannici scolano 40 milioni di litri di Prosecco l’anno. In tempi di visione autarchica con la Brexit, Londra non può far altro che cercare di limitare l’import e incrementare il consumo, in questo caso, di bollicine inglesi. Il Prosecco è diventato, suo malgrado, uno dei simboli del futuro difficile rapporto commerciale tra Londra e il resto dell’Europa. L’ex sindaco di Londra Boris Johnson lo ha spiegato qualche mese fa al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda: “Se non ci concedete la libera circolazione delle merci, non delle persone, bloccheremo il Prosecco”, gli ha detto. E Calenda: “Noi bloccheremo il fish and chips”. Per una volta i governatori degli opposti poli di Veneto e Friuli - Venezia Giulia che litigano anche sull’origine del tiramisù, il leghista Luca Zaia e la pd Debora Serracchiani, sono d’accordo: Zaia ha bollato la notizia come una fake news, Serracchiani, ci scherza sopra: “Credo che dopo la Brexit ci sia bisogno di aiutare i cittadini a tornare a sorridere: assunto a dosi moderate, il nostro Prosecco fa miracoli”. Impegnato contro le frodi con i falsi Prosecco che spuntano nel mondo, il combattivo Stefano Zanette, presidente di Sistema Prosecco, la società che collega i tre consorzi di tutela di questo vino, non se la prende: “Una notizia che dal punto di vista tecnico si commenta da sola”. L’invito del ministro Maurizio Martina chiude la polemica: “Stop fake news”.

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