Corriere Della Sera

Dalle viti al turismo, quanti affari in un Castello … Nonostante il tempo bizzarro, anche quest’anno nel Chianti è stata un’ottima annata”. Guido Guardigli è il presidente del Castello di Meleto, una fortezza del 1256 sede dell’omonima azienda agricola e di una elegante struttura ricettiva. 11 Castello apparteneva ai Monaci Benedettini, oggi 1’ azienda vitivinicola di Gaiole in Chianti appartiene alla società Viticola Toscana e si estende su 1.400 ettari tra vigneti, oliveti, boschi e un allevamento di maialini cinta senese. “È stata l’estate più calda degli ultimi cento anni - racconta il presidente . Non potendo irrigare, viste le poche piogge, abbiamo dovuto seguire molto i terreni. Alla fine abbiamo avuto una leggera diminuzione della produzione, ma con un’ottima qualità”. I vitigni vengono coltivati su circa 150 ettari di terreno, scelti per via dell’esposizione e delle forti escursioni termiche tra giorno e notte, ideali per il Sangiovese, simbolo del Chianti Classico, qui trovano spazio anche altri vitigni autoctoni come la Malvasia Nera, il Canaiolo, il Colorino o il Vermentino e varietà internazionali come il Cabernet ed il Merlot. A un’altitudine tra i 300 e i 350 metri, i 1600 olivi secolari che circondano il Castello producono olio extra vergine biologico: 700 mila bottiglie vengono vendute in 26 Paesi ogni anno. “L’export va bene, stanno crescendo i nostri distributori negli Usa (12%), in Svizzera (27%) e Germania (15%), mentre un mercato nascente che ci sta dando soddisfazione è il Giappone”. Oltre alla fattoria che alleva la cinta senese e un’enoteca con degustazioni, il fiore all’occhiello dell’azienda è il castello, che ospita turisti da tutto il mondo. “La tenuta fattura 2,5 milioni dalla vendita di vino, più 1,5 milioni dall’attività turistica conclude Guardigli -. Amplieremo la presenza in Italia e avremo 4 nuove riserve”.