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Corriere di Verona

Dopo Corvina, Amarone e Soave anche il Custoza si affina in mare … Villa Medici e le prime mille bottigliere reduci da 6 mesi nei fondali dell’Adriatico… Alla famiglia dei vini veronesi affinati in mare, adesso, si aggiunge il Custoza. Quello di Villa Medici, che ha appena messo sul mercato estero le prime mille bottiglie del suo bianco doc superiore, reduce da 6 mesi nei fondali dell’Adriatico. Mezzo anno a 15 metri di profondità e il risultato, dice l’azienda di Sommacampagna, è “un gusto più rotondo e morbido” per un vino “più deciso”. Di certo, qualche mese in mare equivale a qualche anno di affinamento tradizionale, a terra. E la lezione che tanti produttori stanno ricavando dall'esperienza, sempre più attuale nel settore. Lo sa bene anche Edoardo Speri, enologo e produttore veronese ch’è stato, tre anni fa, il primo ad affinare del Corvina rosso in acque profonde: “In quel caso un anno di affinamento è come sette annidi affinamento qui in terra, ne risulta una fusione completa con l’elemento marino e ora stiamo sperimentando la stessa operazione con un bianco e uno spumante metodo classico”. Sia Villa Medici che Siridia, l’azienda gestita da Speri a Negrar, si appoggiano a una realtà terza che gestisce l’affinamento “sottomarino”. Si tratta della bergamasca Coral Wine Italia, fondata nel 2013, fra le prime cantine subacquee nel nostro Paese. Le acque in cui Coral Wine lavora si trovano vicino all’Isola Pag in Croazia, il processo è monitorato tramite immersioni periodiche e per quest’anno la previsione è di affinare “25mila bottiglie”. Tra quelle 25mila ci sono anche quelle di Villa Medici, di Siridia e di un terzo brand veronese, Villa Canestrari a Colognola ai Colli, con cui il raggio degli affinamenti subacquei si amplia ad Amarone e Soave. “Ogni bottiglia è messa in sicurezza in speciali ceste”, spiegano da Coral Wine a proposito di una tecnica che sta facendo parlare di sé da qualche anno. Nella scorsa edizione di Vinitaly and the City, ad esempio, il vino ufficiale è stato “Akènta Sub”, un vermentino sardo affinato a 40 metri di profondità nelle acque protette del Parco regionale di Porto Conte ad Alghero, un progetto nato alla cantina Santa Maria La Palma che, ospite qui in città, raccontava come “l’ispirazione è arrivata dal ritrovamento nel 2010 di un vascello affondato nel Baltico a metà XIX secolo, con centinaia di bottiglie di champagne nella stiva: a distanza di oltre 150 anni, il vino si era conservato in maniera eccellente”. Da Villa Medici Silvia Caprara, 27 anni, lei ch’è anche vicepresidente dei Giovani di Confagricoltura Verona, riflette come “l’assenza di luce e ossigeno, e il leggero remouage (scuotimento, ndr) sollecitato dal movimento in profondità, fanno evolvere il vino in modo sorprendente: gusto, colore, aroma cambiano, con sfumature che lo differenziano dalle bottiglie tenute in cantina”. Anche il prezzo medio cambia: rispetto ai io euro di partenza per il doc superiore, il Custoza affinato in mare sta girando a 70 euro tra Giappone, Corea e Usa (dove “un locale dell'alta ristorazione l’ha messo in listino a 500 dollari”). In generale, Villa Medici produce 15mila bottiglie l’anno di Custoza doc superiore. L’idea è che “nel 2024 ne affineremo in mare un numero maggiore”.

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