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Corriere Fiorentino

Dall’Europa arriva lo stop al vino “Bolgaré” … Vittoria di Bolgheri contro il marchio bulgaro “troppo simile”, che sarà ritirato… Non potrà esistere un «Bolgheri» made in Bulgaria. L’Euipo, ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, ha riconosciuto dopo 5 anni di battaglie legali le ragioni del Consorzio Doc Bolgheri e Bolgheri Sassicaia contro il marchio “Bolgaré”. Che ora dovrà essere ritirato.
Il Consorzio aveva dichiarato guerra a una delle principali cantine bulgare, il Domaine Boyar che, nel 2017, aveva fatto domanda di registrare il marchio. “La decisione, emessa lo scorso 21 marzo ma pubblicata solo ieri, è fondamentale per noi e per tutto il sistema delle denominazioni, e potrà rivelarsi dirimente anche per risolvere questioni ancora in essere che vedono minacciato il Made in Italy” scrivono dal Consorzio di Bolgheri.
La registrazione era già avvenuta e una prima opposizione del Consorzio era stata respinta. Nel 2020 un’interpellanza degli eurodeputati Paolo De Castro e Simona Bonafé chiedeva che a giudicare il caso fosse l’Euipo. In particolare si affermava la forte somiglianza dei due nomi e il rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro, ribadendo la massima tutela delle denominazioni contro ogni tipo di evocazione, come già emerso nel caso Champagne contro Champanillo.
“Dopo 5 anni di battaglia legale — dice il presidente della Doc Bolgheri Albiera Antinori — siamo riusciti a difendere la denominazione Bolgheri dalla tentata registrazione di un marchio molto simile. Una vittoria per l’Italia e per l’intero sistema europeo delle denominazioni, che ne esce certamente più forte”. “Bolgheri non è un gioco di parole ma un luogo irripetibile — commenta la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi — Il made in Tuscany non è difesa di cortile ma la risposta a chi cerca prodotti di qualità”.

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