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Corriere Fiorentino

La rinascita inglese della fattoria d’Italia … Cantina, hotel di lusso, due ristorante d’alta gamma: la famiglia Hands, in collaborazione con il Gruppo Mandarin, investirà 250 milioni nei prossimi sei anni per il recupero e il rilancio di Villa Saletta, sulle colline della Valdera… La chiamavano la “fattoria d’Italia” al tempi dei Riccardi, i banchieri dei Medici, ma entrò in crisi già un secolo prima della fine della mezzadria. Oggi su Villa Saletta, borgo medievale sulle colline della Valdera tra Pisa e Livorno, sono già stati investiti 6o milioni di euro, ma altri 250 milioni sono stanziati peri prossimi sei anni. Il paese è quasi completamente disabitato: c’è rimasta solo una signora che andrà via a fine anno. La villa, le scalinate e le botteghe artigiane del borgo, come le case che ospitavano gli operai agricoli, sono interdette per il serio pericolo che crolli giù tutto. L’ex falegnameria già ristrutturata ospitava gli uffici commerciali della cantina, i quali sono stati spostati a valle per comodità e per far posto agli uffici del cantiere. I lavori partiranno tra circa un mese, comunque all’inizio del 2023. Un progetto lungo sei anni secondo fonti aziendali, che andrà “a braccetto con la soprintendenza” dice l’amministratore delegato David Landini. Che intanto ha costruito la cantina nuova affacciata sulla strada provinciale, “ma è solo provvisoria, aujdjaremo una trattoria alla portata di tutti”. Il resto non sarà invece alla portata di tutti, ma improntato al lusso “a 7 stelle”. Nei piani ci sono due ristoranti di alta gamma e un hotel con tutti i comfort legati al benessere. A investire una cifra così considerevole è la famiglia inglese Hands, già protagonista in Regno Unito dell’ospitalità lussuosa di campagna. Kent, Yorkshire, Surrey, Sussex, gli Hands hanno ridisegnato il turismo inglese trasformando vecchie ville nobiliari in resoti sobri e ricercati. Gli Hands tuttavia non sono da soli in questo progetto, e anche se ancora non c’è l’ufficialità. secondo alcuni voci non smentite su Villa Saletta ci sarebbe la collaborazione con la catena Mandatiti che dell’ospitalità, del lusso e dell’alta cucina è leader mondiale. Sbaglierebbe però chi per questo pensasse al solito investimento lasciato cadere dall’alto, sulla base di qualche studio sul futuro dei flussi turistici e magari affidato a nomi noti della ricettività o della gastronomia catapultati nel Pisano. La famiglia Hands punta innanzitutto a restaurare la “fattoria d’Italia”. Prima di aver mosso un mattone, sta lavorando ai terreni, la proprietà comprende complessivamente 1.090 ettari. Oggi sono appena 18,5 gli ettari vitali operativi. L’amministratore delegato David Landini, di formazione enologo, ha espiantato le viti di pianura nelle zone non votate e selezionalo solo le migliori esposizioni della zona. Nel giugno scorso 36 ettari sono arrivati dall’acquisizione della fattoria San Gervasio, andata all’asta per circa 12,5 milioni e rilevata per 6 dagli Hands. Solo 5 per cento degli ettari di proprietà viene al momento utilizzato. Ai circa 6o vitati con la cantina a regime, si aggiungono 10 mila piante di ulivo, seminativi, pioppi e tartufaie. Ecco la fattoria. Lo stesso extravergine del 2022 sembra sapere di tartufo. Solo 400 ettari sono riservai alla riserva di caccia dove mister Hands invita gli amici inglesi. L’unica ristrutturazione che dovrà aspettare è quella dell’enorme tabaccaia a valle che non verrà riportata alla sua destinazione d’uso originale. Nell’attesa che. questo gioiello rinascimentale abbandonato torni nuova vita si è cominciato però migliorare i vini. Quest’anno il Chianti docg di Villa Saletta ha conquistato i tre bicchieri del Gambero Rosso. Nella sua categoria, indubbiamente, è una chicca nel rappor to qualità-prezzo, prodotta in tredici mila bottiglie. Un biglietto da visita identitario importate, nonostante l’apporto di vitign internazionali, per la rinascita della “fattoria d’Italia”.

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