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Corriere Fiorentino

Il volo di Gallo Nero : fatturato in crescita … Chianti Classico, boom sopratutto negli Usa: una bottiglia su due venduta in Nord America… Il Gallo Nero drizza la cresta e parla americano. Dopo anni di investimenti nel tentativo di far percepire il Chianti Classico come un grande vino di qualità, la denominazione toscana vede i primi significativi risultati economici e politici. Nel 2022 le vendite sono rimaste pressoché sugli stessi livelli del 2021, “che però fu un anno record” ha ricordato il presidente del consorzio Giovanni Manetti durante la Chianti Classico Collection dei record con 2.500 operatori accreditati, 260 giornalisti e 750 vini in degustazione in corso alla teopolda. Si vocifera di circa tre punti percentuali persi; ma a fronte di un +17% di crescita del fatturato. Certo, c’è l’inflazione, l’aumento delle materie prime e dell’energia, ma un salto così significativo è superiore a quello contingente dei costi. A dimostrazione di come si tratti di un trend positivo maturato tra le novità del Gallo Nero c’è la crescita della “Gran Selezione”. La categoria più recente della storica denominazione toscana e all’apice della stessa è cresciuta nel 2022 del 30%. Insomma l’anno scorso si è bevuta la stessa quantità di Chianti Classico, ma si è bevuto meglio. A distinguere l’aumento del fatturato dall’aumento contingente c’è anche il 10% del prezzo delle uve e del vino sfuso, questo sì proporzionato all’inflazione. Guardando ai mercati del Chianti Classico, sono proprio gli Usa che nel 2022 hanno registrato un boom di vendite di Gallo Nero confermandosi ancora una volta al primo posto: il 37% delle bottiglie di Chianti Classico sono state infatti vendute su questo mercato contro Il 33% dell’anno precedente (+12%). “In pratica sommando Usa e Canada, una bottiglia su due di Gallo Nero va in Nord America”. A chi volesse vedere il bicchiere più mezzo vuoto che mezzo pieno, osservando cioè la mancata crescita in volume dell’ultimo anno con un velo di preoccupazione, risponde il principe Corsini. “La crescita in valore è quella che ci interessa e che conta. Oggi a mio avviso la denominazione ha la possibilità di continuare in un graduale aumento dei prezzi con buone possibilità che il mercato recepisca correttamente lo sviluppo qualitativo dal 2018 a oggi”. A sostenere l’ottimismo è arrivato, non più tardi di venerdì scorso, l’annuncio che il Comitato nazionale vini ha approvato le ultime richieste da parte del consorzio. Da oggi la Gran Selezione del Chianti Classico potrà riportare in etichetta il nome delle Unità geografiche aggiuntive. Quindi nelle migliori bottiglie di Gallo Nero non leggeremo più soltanto Chianti Classico, ma anche panano, Greve, Montefioralle, Lamole, Radda, Castellina, Vagliagli, San Donato, Castelnuovo Berardenga, Gaiole e San Casciano.

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