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Corriere Fiorentino

Addio Alberto Folonari, tolse Ruffino dal fiasco ... È morto ieri a Brescia Alberto Folonari, uno dei protagonisti della “dinastia Ruffino”. Presidente del patto dei soci bresciani di Ubi Banca e presidente della fondazione Cab - Istituto di cultura “Giovanni Folonari”, Alberto era stato Ad della Chianti Ruffino dal 1982, dopo essere entrato nell’azienda di famiglia nel 1965 assunto nell’ufficio commerciale. Furono i tempi della fascetta numero “001” della Docg Chianti alla storica azienda di Pontassieve, del lancio della più moderna “bottiglia fiorentina” per sostituire il tradizionale fiasco. Negli anni che seguirono fu sua l’idea di creare una società specializzata per importare e distribuire vini e liquori stranieri, la Previ, di cui diventò amministratore delegato e che importerà nei decenni a seguire e in esclusiva per l’Italia le più grandi case straniere di vini e liquori: da Champagne Ruinart al gin Bombay. Sulle sue orme oggi il figlio Guido, uno dei protagonisti emergenti del mondo del vino italiano, amministratore delegato di Philarmonica, la società che distribuisce tra le altre le tenute toscane Donna Olimpia a Bolgheri e San Giorgio a Montalcino, oltre ad importare lo Champagne Charles Heidsieck. Alberto era fratello di Ambrogio e cognato di Giovanna, l’ex assessore al turismo di Matteo Renzi ai tempi di Palazzo Medici Riccardi. Dagli Anni Duemila le strade dei due fratelli si erano separate da quelle dei cugini Paolo e Marco e della Ruffino. Alberto però era rimasto legato a Firenze e alla Toscana dove la sua ultima apparizione ufficiale viene fatta risalire al 13 maggio 2015 in occasione della presentazione del libro “I Folonari, un’antica storia di vino e banche” all’accademia dei Georgofili, con l’intervento del cugino Giovanni Bazoli. Alberto Folonari aveva compiuto 79 anni lo scorso 8 marzo e appena festeggiato i 50 di matrimonio con la moglie Marita d’Amelio.

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