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Corriereconomia / Corriere Della Sera

Vino: poker d’assi per crescere in tutto il mondo ... Che il vino italiano viva una stagione
ricca di straordinarie prospettive
di crescita internazionale è
chiaro da tempo. Ma competere sui
mercati esteri non è così semplice
come sorseggiare un buon bicchiere
di rosso o bianco. Ecco perché un
poker d’imprese vitivinicole, sorte
dal Piemonte alla Sicilia, ha deciso
di condividere esperienze lavorative
e patrimonio produttivo creando
un’holding che punta sfidare i competitor
più agguerriti del settore.
É nata così Mondodelvino, che
raggruppa quattro aziende del
comparto specializzate in una produzione
di alta qualità: Mgm Mondo
del vino, che opera a Priocca nel cuneese,
Barone di Montalto con la
cantina a Santa Ninfa nel trapanese,
Poderi dal Nespoli sorta a Forti e
Cuvage nata ad Acqui Terme nell’Alessandrino.
Un impegno che sta
producendo brillanti risultati economici.
Tanto che nel 2013 l’holding
vitivinicola con sede a Forlì ha venduto
56 milioni di bottiglie di vino.
Una performance che ha permesso
di registrare un giro d’affari pari a 83 milioni di euro, il 95% attraverso
l’export.
Ma quale piano imprenditoriale
ha reso possibile la conquista di
nuovi clienti, soprattutto stranieri?
“Se otteniamo buoni risultati -
racconta Alfeo Martini, amministratore
unico di Mondodelvino - è
perché abbiamo rafforzato soprattutto
la capacità di essere competitivi
all’estero. Grazie alla nostra holding
riusciamo a condividere storia,
marchi e marketing. Inoltre la continua
innovazione dei prodotti e
l’ampliamento della gamma dei vini
proposti sul mercato ci permettono
di distribuire in maniera altamente
qualificata”. I risultati economici di
questa strategia sono evidenti.
“L’export ci regala soddisfazioni -
spiega Martini -. Le nostre bottiglie
ormai arrivano in 47 paesi
sparsi nel globo. I mercati principali
sono Gran Bretagna e Germania,
che da soli rappresentano il 42%
delle esportazioni e con i quali abbiamo
stretto di recente importanti
accordi distributivi. Senza dimenticare
Russia ed Estremo Oriente,
aree geografiche dove prevediamo
di ottenere un giro d’affari pari a 10
milioni di euro entro i prossimi 5 anni”.

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