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Corriereconomia / Corriere Della Sera

E Scansano scommette sulla Cina. I successi di Terenzi che ha lasciato la cosmesi per il Morellino ... Lo scorso anno la famiglia Te
renzi, che ha dato il nome all’omonima azienda vinicola, ha brindato alla decima vendemmia. Un piacere particolare per chi ha creduto in un sogno e lo ha realizzato trasformandolo dapprima in un progetto, poi in un’attività imprenditoriale di successo.
Tutto è partito nei primi anni Novanta dall’acquisto da parte di Florio Terenzi, una carriera consolidata nel mondo della cosmesi, di un casale in Maremma, terra di vigneti e uliveti. La bellezza e l’autenticità del luogo fanno nascere in Terenzi la convinzione che l’enogastronomia e il turismo siano le armi migliori a disposizione del nostro Paese per assicurare un futuro alle nuove generazioni, quindi ai suoi tre figli Federico, Balbino e Francesca Romana. Florio, dopo uno studio meticoloso del terreno e delle esposizioni, acquista nuovi ettari. Con l’ausilio di alcuni tecnici si punta a valorizzare i vigneti autoctoni della terra di Scansano, un p0’ dimenticati.
Nel 2004, a Montedonico di Scansano, in provincia di Grosseto, viene realizzata su una superficie di 3 mila metri quadrati la cantina della Società agricola Terenzi. Dai 60 ettari di vigneto si ottengono sette vini e tra questi il Morellino di Scansano, frutto di una rivalutazione organolettica dell’uva Sangiovese. A dieci anni dalla prima vendemmia l’azienda ha superato i 2 milioni di fatturato con 325 mila bottiglie vendute e un’esportazione del 30%. Danimarca, Germania, Svizzera, Giappone, Usa, Canada, Olanda, Norvegia, Brasile, Belgio, Russia sono i mercati consolidati, ma oggi è la Cina a offrire le prospettive migliori. Studio, passione e tenacia non passano inosservati e portano ai riconoscimenti della critica: nel 2012 Terenzi conquista il titolo di “Cantina emergente” Gambero Rosso e il “Tre bicchieri”. Puntare all’inizio del nuovo millennio sul vino, un mercato maturo e anche inflazionato dalla presenza di centinaia di aziende e migliaia di etichette, poteva essere una scommessa azzardata. “Ma le sfide difficili sono anche le più avvincenti afferma Federico Terenzi, 36 anni, amministratore delegato della società, entrato nel 2003 in azienda dopo aver frequentato un Mba in wine business al Mib di Trieste - Come tutti gli imprenditori abbiamo dovuto anche fare i conti con i lunghi anni della crisi”. Come siete riusciti a uscirne? “Dire puntando sulla qualità è scontato perché senza qualità non si va da nessuna parte -
La vera carta vincente è stata il coinvolgimento dei componenti della famiglia, perché ognuno ha creduto nel progetto e portato le proprie competenze ed esperienze. Traguardi futuri? “Raggiungere una quota export del 50% del fatturato, grazie alla crescita in Cina”.

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