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Corriereconomia / Corriere Della Sera

Coop, la geografia di un successo ... L’ultimo accordo per pensare in grande è recentissimo:
mercoledì 1 luglio debutterà sul mercato Vitevis, figlia della fusione fra tre cantine: Colli Vicentini, Gambellara e Val Leogra. Appena nata è già la più grande coop della provincia di Vicenza, con più di 30 milioni di fatturato 1.500 viticoltori soci e 2.200 ettari di vigneto. E darà man forte a quell’esercito cli coop vitivinicole aderenti all’Alleanza cooperative agroalimentari, che al grido cli “più bottiglie” e “Km illimitato”, sia conquistando spazi di A fine 2014 il comparto delle cooperative vinicole raccoglie 494 aziende e 180 mila soci produttori rappresenta il 58°o del vino prodotto in Italia e vanta un fatturato aggregato di 4,4 miliardi. L’export incide per 1,8 miliardi, pari a un terzo delle vendite all’estero di tutto il mercato. E’ una forza d’urlo in crescita che emerge anche nella graduatoria 2014: le coop sono 36, distribuite in 10 regione 4La più affollata è il Trentino Alto Adige con 10 strutture, segue il Veneto con 8 e l’Emilia Romagna con 6. Friuli, Toscana, Abruzzo e Sicilia hanno 2 organizzazioni ciascuna, mentre Lazio, Marche, Puglia e Sardegna sono presenti con una a testa.
Il fatturato totale delle 36 coop è di 2,1 miliardi, pari al 41% del giro d’affari complessivo delle 100 aziende in classifica. Non solo. Le coop dominano la fascia alla del mercato occupando oltre all’intero podio (Riunite, Caviro e Mezzacorona), altri 4 posti nel segmento da 160 a 80 milioni di fatturato (Cavit, Cevico, Cantina di Soave e LaVis). “E’ un mondo che si sta evolvendo in funzione del mercato: le cantine sociali si stanno trasformando in imprese cooperative che si confrontano con i privati e hanno capito bene la necessità di creare prodotti a più alto valore aggiunto per remunerare meglio i loro soci” spiega Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari. “Questo obiettivo si raggiunge puntando sul vino in bottiglia e all’export: oggi il mercato italiano produce il 50°o in più di ciò che consuma e quindi l’estero è la strada obbligata”. Al momento sono le coop del Trentino le più forti all’export: al primo posto Mezzacorona (81% del fatturato totale), seguita da La Vis (79%) e Cavit (78,8%). Ma l’impegno è ovunque crescente e i processi di aggregazione in corso, così come gli accordi commerciali, sono anche al servizio dello sbocco sui mercati esteri.
Abituè e new entry della classifica, ecco le coop da 80 milioni in giù, suddivise per regione. Nell’area del Trentino, 2 aziende a quota 13 milioni: la Cantina di Toblino presieduta da Bruno Lutterotti e la Vivallis diretta cia Mauro Baldessari. In Alto Adige opera la Cantina San Michele Appiano: 17 milioni, crescita a due cifre in Italia, nuovi sbocchi in Australia ed Emirati Arabi. Guidata dall’enologo e direttore Hans Terzer, San Michele Appiano è rimasta a lungo sola soletta in classifica a rappresentare la cooperazione altoatesina, prima di essere affiancata lo scorso anno dalla Produttori Colterenzio, presieduta da Max Niedermayr (12,6 milioni, e 25°o di export, maggior quota tra le coop altoatesine) e ora cia ben tre new entry:
Cantina di Bolzano (17,5 milioni, è la più grande della cinquina), Cantina di Caldaro (11,7 milioni, è la più piccola e in fase di rilancio) e la Cantina Tramin (12,8 milioni,
-13% all’estero), nota anche per la sua cantina scultura, in vetro, cemento e metallo che si affaccia nell’area di Terme no, culla del vitigno Gewurztraminer che caratterizza molti suoi vini.
In Veneto, 75 milioni di fatturato, il giovane consorzio Collis veneto wine group è alla testa cli un sistema articolato che comprende anche collegamenti con società come Riondo, Sartori e Cielo e Terra. Guidato da Giancarlo Lechtaler, il Consorzio denuncia una contrazione del fatturato che si deve alla decisione di non cedere all’abbassamento generalizzato dei prezzi. La Marca vini e spumanti presieduta da Valerio Cescon (60,3 milioni) e la Cantina produttori Valdobbiadene guidata da Aldo Franchi (36,6 milioni), super produttrici di Prosecco, godono del brillante andamento di queste bollicine, registrando crescite a due cifre. Guidata da Massimo Benetello, Viticoltori Ponte (43,7 milioni) spunta ima bella crescita nell’export, mentre il calo sul mercato italiano è dovuto allo spostamento dello sfuso sui mercati esteri. Sua maestà l’Amarone è il pezzo forte della Cantina Valpolicella Negrar (34,28 milioni) che cresce sotto la guida cli Daniele Accordini. Presieduto da Corrado Giacomini il gruppo cooperativo Vivo (34 milioni) conta 2,300 soci e 9 cantine associate ed è specializzato nei vini del nord est, mentre la Cantina di Castelnuovo del Garda, guidata da Giorgio Tommasi è la più piccola tra le coop venete, con 13,7 milioni.
Infine in Friuli i leader sono Viticoltori friulani La Delizia presieduta da Denis Ius (34,4 milioni, 34,2%) e Cantina di Rauscedo, presieduta da Alberto Sartor (20,34
milioni, +42,5%); 2 coop al
vertice della classifica dei
maggiori incrementi 2014
Emilia Romagna: Carpi e
Sorbara guidata da Emilio
Rossi, ed Emilia wine presieduta da Davide Fascari, militano nella fascia dai 30 milioni in giù, assieme alla new entry Cantina Valtidone, presieduta da Gianpaolo
Fornasari, che opera al centro
dell’area dei Colli piacentini
doc (16,2 milioni di fatturato) e conta 300 soci. In Toscana
prime due coop tra tante biasonate aziende familiari sono il consorzio Le Chiantigiane, presieduto da Davide Ancillotti - 2460 ettari di vigneto, oltre 2mila produttori aderenti alle cantine sociali, numero uno per la vendita di Chianti in bottiglia nella grande distribuzione organizzata. E la Cantina sociale Colli fiorentini, guidata da Ritano Baragli, che guida la classifica dei maggiori incrementi, grazie all’esplosione del suo fatturato sia in Italia che all’estero. Ancora in centro Italia, nelle Marche, Terre Cortesi Moncaro, 22,7 milioni di fatturato, è il punto di ti- ferimento della cooperazione marchigiana. La produzione copre tutte le tipologie dei vini della regione. Export al 52%.
Infine, prima azienda vinicola dei Castelli romani, Gotto d’oro è l’unica bandiera laziale in classifica. Conta 400 soci e 19 milioni di fatturato.

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