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Corriereconomia / Corriere Della Sera

La rincorsa dei magnifici 11 … Tutto fanno meno che dormire sugli allori. Anzi. E
bene mettere in conto
grosse novità tra le 11 aziende protagoniste della classifica fino a 80 milioni. Chi sono? Al settimo posto di nuovo una coop:
è la Cavit di Ravina (Trento), il Consorzio guidato da Enrico Zanoni che raccoglie 11 cantine e
4.500 viticoltori. Tra le iniziative più funzionali allo sviluppo aziendale c’è l’acquisizione della casa di spumanti Kessler in Germania (un milione di bottiglie, 5 milioni di ricavi), che potenzia l’area spumanti, l’asset strategico.
Segue all’ottavo posto il gruppo
Campari con il suo polo vini in flessione, per la vendita di Odessa sparkling wine. Tocca ora a Sascha Cumia, neo director wines, definire la strategia del gruppo:
dopo la decisione cli interrompere la distribuzione dei brand di terzi, l’azienda è concentrata sulle aziende di proprietà, come Sella e Mosca in Sardegna e la Enrico Serafino in Piemonte. Anche se restano sullo sfondo voci di un’uscita dal business, meno redditizio rispetto al mercato degli spirits nel quale Campati detiene la leadership in Italia e la sesta posizione nella classifica mondiale. Al nono posto la Iwb: la prima new entry della classifica 2014 è anche la prima azienda vinicola quotata in Borsa (vedere box nella pagina a fianco). Al decimo, la casa vinicola della famiglia Botter, grandi imbottigliatori, opera soprattutto all’estero e archivia un anno di calma piatta (+0,60%), dopo il 2013 al galoppo ( 29,5%). Botter guida la classifica dei maggiori esportatori assieme alla più piccola Cantine Sgarzi.
Fatturato invariato anche per la Enoitalia della famiglia Pizzolo:
azienda industriale, che porta sul mercato più di 80 milioni di bottiglie, con marchi propri e di terzi. Tra i suoi piani, l’iniziativa Vite mia, con la quale il gruppo ha lanciato un progetto di filiera in Puglia, con l’accordo di un gruppo di viticoltori salentini.
Registrando il maggiore incremento di fatturato tra i big, Santa Margherita guadagna due posizioni e si piazza al dodicesimo posto. Il gruppo dei fratelli Gaetano (presidente), Luca (vice), Stefano e Nicolò Marzotto, si conferma tra i più brillanti e tra quelli più pronti a crescere. Compra vigne: nel Veneto orientale, per potenziare la produzione di Prosecco e Pinot grigio (punti forti della produzione aziendale), in Franciacorta a supporto del gioiello Ca’ del Bosco e in Toscana, nel Chianti classico, dove è presente con la quotata cantina Lamole di Lamole. Insomma al Marzotto il vino piace e dopo aver investito 80 milioni negli ultimi 10 anni, sono pronti a crescere ancora, soprattutto negli Usa, con il contributo decisivo dell’amministratore delegato Ettore Nicoletto, tra i manager di punta del mercato.
Il dimezzamento del valore del vino sfuso negli ultimi due anni, dopo il raddoppio dei prezzi nei precedenti esercizi, ha penalizzato il risultato finale cli Cevico. li consorzio romagnolo, presieduto da Ruenza Santandrea, è il punto di riferimento di 5 mila viticoltori e di varie coop, per un totale di 6.775 ettari di vigneti al servizio di tutte le tipologie dei vini della regione. Nel 2014 ha avviato tre partnership commerciali: Medici Ermete figli di Reggio Emilia, San Patrignano di Coriano, Istituto tecnico agrario Scarabelli di Imola.
Le vendemmie più avare degli ultimi anni e il minore apporto di materia orma da parte dei soci. influenza il fatturato delle coop di primo grado, come la Cantina di Soave che chiude la rosa dei 14 big over 100 milioni. L’azienda diretta da Bruno Trentini ha dalla sua una patrimonializzazione invidiabile (più di 52 milioni) e, caso raro, non ha esposizione finanziaria. Da sottolineare la performance del segmento vino imbottigliato (13%) sul quale si concentrano i programmi di sviluppo della coop, anche in funzione di un maggiore impegno all’export. Dopo la flessione 2013, riprende quota e sfiora i 90 milioni di fatturato, il gruppo cooperativo trentino La Vis, (1150 soci), guidato dall’ad Marco Zanoni. Tra le azioni di rilancio, la recente creazione di Canaletto Llc. Società di trading del vino italiano di qualità, con base a New York e piattaforme in Nord America, Asia e Russia, creata da La Vis (attraverso la controllata Casa Gireffi detienell 75%) in società con Simest, finanziaria della Cassa depositi e prestiti. Compito di Canaletto è la promozione dei marchi Fine wines del gruppo trentino fin qui affidata a Ethica wines (ora assorbita dalla stessa Canaletto).
Da 31 generazioni di proprietà della omonima casata fiorentina, Marchesi de’ Frescobaldi registra una crescita consistente del segmento vino: “Dal 2013 a oggi è stata del 15%, sia in Italia sia all’estero”, sottolinea Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato del gruppo presieduto da Lamberto Frescobaldi. Sotto le sue insegne si concentrano cantine famose come Luce della vite, Castello di Nipozzano, o ancora Ornellaia Masseto a Bolgheri, culla delle omonime etichette cult: i due vini italiani più contesi dai collezionisti e più battuti nelle aste
mondiali.
Tra i progetti in cantiere, c’è lo sbarco nel Chianti classico, denominazione che ancora manca nel ricco portafoglio Frescobaldi. L’occasione è stata individuata e l’operazione è già avviata, ma i tempi per una definizione non sono ancora maturi.

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