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Corriereconomia

Quel gusto chic delle bollicine d’epoca ... Bottiglie uniche Dom Perignon e Ruinart svuotano le cantine. E mettono sul mercato vendemmie anche di trent’anni fa... Bere uno champagne invecchiato 30 anni, per un appassionato di enologia, è come per un appassionato di cinema guardare una pellicola degli anni 30 di Eisenstein senza le impurità della pellicola. Sensazioni irripetibili. Gioielli più unici che rari. Alla Dom Perignon questi gioielli hanno deciso di metterli sul mercato nella categoria chiamata “Oenotèque”. Il progetto è di Richard Geoffroy, lo chef de cave della prestigiosa cantina francese che punta molto sulla fascia delle “bollicine vintage”. “Il processo è lungo e delicato - dice Geoffroy - ogni millesimo trascorre sette anni in cantina per sviluppare lo stile Dom Perignon. Arriva poi il tempo di Oenotèque in cui il millesimo prolunga la sua maturazione in intervalli di tempo chiamati plenitudes : i primi 7 anni per la prima plenitude , poi 15 per il secondo invecchiamento e oltre i 30 anni si parla della terza plenitude , la più esotica e intrigante. È l’affermazione del vino in tutta la sua complessità”.
Non a caso solo lo chef de cave , con la sua profonda conoscenza dei vini, è in grado di scegliere il momento in cui proporre il millesimo per Dom Perignon Oenothèque. Ogni bottiglia viene poi sottoposta alla degustazione di un enologo Dom Perignon che ne garantisce l’assoluta eccellenza all’uscita della cantina.
Attualmente sono quattro le annate a disposizione di collezionisti e appassionati: le bottiglie datate 1999 sono state messe sul mercato nel dicembre 2006, quelle del ’93 appena qualche settimana fa, mentre i grossi calibri (l’annata 1971 e 1975) saranno in commercio tra giugno e luglio. Ancora segreta la quantità e il prezzo (pare intorno ai mille euro le etichette più vecchie), di questi autentici gioielli da collezione.
E in tema di champagne da collezionismo si segnala il nuovo millesimo 1996 Dom Ruinart Rosé. Frutto dell’assemblaggio dello Chardonnay, all’84 per cento, e del Pinot Noir, al 16 per cento. Per celebrare il nuovo Millesimo Dom Ruinart Rosé 1996, Maison Ruinart ha voluto creare una flûte originale per una degustazione ideale. Per farlo si è rivolta ad un designer, Emmanuel Dietrich, già autore del nuovo packaging delle bottiglie di Dom Ruinart, per la creazione di un bicchiere dall’estetica fuori dal comune e dalle caratteristiche enologiche molto particolari. Frutto della riflessione del designer e dello chef de cave, Jean-Philippe Moulin, le linee e le curve di questo calice sono studiate per sublimare tutte le caratteristiche di questo grande champagne.
Del resto, il design di questo bicchiere si è ispirato proprio allo champagne: la base svasata, il piede esile e slanciato, la coppa dalle curve generose sono un chiaro richiamo alla sua irresistibile bollicina.

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