02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Corriereconomia

Un super toscano in cantina Le strategie di Frescobaldi: brand separati per fascia di qualità ... Un esperimento. Nato un po’ per scommessa e un po’ per il gusto di sperimentare. Oggi si è tramutato in un modello di business vincente. Il gruppo vinicolo Frescobaldi da qualche anno ha deciso di investire nella politica di “singie brand”: tenere rigorosamente separate le etichette di taret e livelli qualitativi diversi. E così che si spiega il fatto che sono solo gli intenditori a sapere che l’etichetta Luce, “supertuscans” di fascia altissima, appartiene al gruppo toscano. Eppure proprio Luce inizia la sua storia come un esperimento. “L’azienda “Luce della vite” nasce nel 1995 dalla visione di due grandi personaggi del mondo del vino come Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi, una joint venture unica nel mondo del vino - ricorda Giovanm Geddes da Filicaia, amministratore delegato del gruppo -. Oggi questa etichetta vanta un fatturato da 82,8 milioni di euro con un 4% nel 2010 salito a +12% nel 2011”. Eppure Luce aveva tutti i canoni dell’esperimento più ardito: una tenuta da 55 ettari a Montalcino, unico vino di quella zona a essere composto al 50% da Sangiovese e 50% Merlot. Quasi un sacrilegio in una zona che produce solo Sangiovese in purezza. “Eppure, lavorando sempre sulla qualità, i risultati non si sono fatti attendere - ricorda Geddes -. Usa, Asia Germania e Canada sono i paesi di riferimento per questo vino che viene gestito con un’attenta distribuzione sui mercati, fatta in modo che l’offerta sia sempre limitata: tre etichette e una produzione di 300 mila bottiglie che vengono distribuite presso un trade di livello molto alto che possa contribuire a valorizzarne ancora di più l’immagine”. Ma l’immagine ne da sola non basterebbe a crearne il successo e i numeri di fatturato: serve una cura del prodotto che ne giustifichi il target alto. “Non a caso dei tanti Supertuscans negli ultimi 20 anni - ricorda Geddes - Luce è tra i pochi a essere rimasto in auge. Questo lo si deve principalmente a un approccio artigianale sia in vigna che in cantina e a una strategia di brand che resta innovativa”. Un modello, anche in tempi di crisi economica.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024