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Corriereconomia

il Prosecco diventa signore della City ... A Londra un quarto de prodotto ... Producono vino da ventuno generazioni: le radici di casa Bisol affondano fino al 1542. Ma solo recentemente è nato un marchio e una produzione qualificata, essenzialmente di vino Prosecco e del più raffinato Cartizze, con una forte vocazione verso l’export, cresciuto nel 2012 di oltre il 20 per cento. “Quando sono entrato in azienda - spiega Gianluca Bisol, 47 anni non esportai amo che qualche botti glia, senza una precisa strategia. Oggi, venticinque anni dopo, esportiamo il 72 per cento della produzione, che in valore ammonta a 15,2 milioni di euro”. Piccoli numeri, strategie ambiziose. Oggi l’azienda è guidata dai fratelli Antonio ed Eliseo e dai rispettivi figli: Gianluca e Desiderio, Claudio e Alberto. Primo paese di destinazione del Prosecco Bisol è la Gran Bretagna, che assorbe il 27 per cento della produzione, poco meno di quanto viene venduto in Italia. Al secondo posto gli Stati Uniti (7 per cento), quindi Svizzera (5%) e Giappone (4%). “Lavoriamo su un territorio ben definito - spiega Bisol a Valdobbiadene, nel cuore dell’area storica del Prosecco, vicino ad Asolo e a Conegliano. Il nostro vino nasce su 177 ettari, di cui un quarto di proprietà. Curiamo l’intero ciclo produttivo, dalla vigna all’imbottigliamento. L’estero è stata la nostra scommessa vincente. Abbiamo voluto proporre un lifestyle, un vero e proprio stile di vita più che un singolo vino, puntando su qualità, tradizione e un’offerta molto giovane”. Soprattutto, Bisol ha saputo fare sistema, promuovendo la produzione di tutta la zona del Prosecco e integrando- si con l’università Cà Foscari di Venezia per un progetto di Master universitario di primo livello in Cultura del cibo e del vino, che partirà il prossimo 31 gennaio. “Il Prosecco è molto apprezzato all’estero. In Cina il numero di bottiglie importate è pari a quelle dello champagne. Certo il contro valore è ben diverso, ma sono segnali importanti. D’altro canto sono convinto - spiega Bisol che il prosecco stia allo champagne con una cabrio a una Bentley...”. Sul mercato cinese Bisol è presente da lo anni e nel 2012 ha superato la soglia delle 102 mila bottiglie vendute. A Pechino però è apprezzato soprattutto il Cartizze, il vino top di gamma, prodotto su un’unica collina: 106 ettari di proprietà di 139 famiglie che producono in totale 1,1 milioni di botti glie. Un’inezia, ma di alta qualità.

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