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FILIERE

Distribuzione nel canale horeca, fulcro del “fuori casa”, da 17 miliardi di euro di fatturato

Il Rapporto Censis-Italgrob “Distribuzione Horeca e filiera del fuori casa: una grande opportunità per il rilancio italiano” in Senato
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Aperitivo, simbolo del “fuori casa” italiano (ph: Giacomo Alonzi via Unsplash)

Il settore della distribuzione nel canale Horeca, in Italia, riveste un ruolo strategico, sia sotto il profilo economico sia dal punto di vista sociale, con 3.800 imprese, oltre 60.000 addetti e 17 miliardi di euro di fatturato. Motore di un “fuori casa” che per gli italiani è simbolo di socialità e benessere, che conta 330.000 pubblici esercizi e 1,4 milioni occupati, il 6,1% della popolazione lavorativa italiana, con una spesa delle famiglie che, nel 2022 è stata di 84 miliardi di euro. Un segmento, quello della distribuzione, che è anche fulcro cruciale del settore turistico italiano il quale, a sua volta, incide per il 6,2% sul valore aggiunto italiano e il 5,6% sul Prodotto Interno Lordo del Paese. Un quadro che emerge dal Rapporto Censis-Italgrob “Distribuzione Horeca e filiera del fuori casa: una grande opportunità per il rilancio italiano”, voluto da Italgrob (Federazione Italiana dei Distributori Horeca - Hotel, Restaurant, Cafè), unica associazione nazionale di riferimento nella filiera distributiva che alimenta il circuito dei consumi “fuori casa” e presentato oggi nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica.
Il settore della distribuzione Horeca è un soggetto industriale forte, con un volume importante sui mercati e che ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi, mostrandosi altresì attento alla sostenibilità. Le imprese del “fuori casa” sono da tempo impegnate a praticare forme di sostenibilità, visto che ben il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le proprie pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la raccolta differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti biologici o a “chilometro zero”. È una pressione rilevante che la domanda esercita sull’offerta, stimolandola ad adattarsi. Anche sugli sprechi, il “fuori casa” si va adeguando, visto che ormai oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.
Il 2022, inoltre, si è chiuso con un risultato positivo per il comparto dei distributori bevande dopo due anni di fatica. In particolare, è stato registrato un +18% come incremento di fatturato con una crescita di volumi del 9% circa verso il 2021.
Come si evince dal Rapporto Censis-Italgrob, il “fuori casa”, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, è ripartito, modulando l’offerta sulle esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione Horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha garantito l’approvvigionamento di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionista.
Dalla ricerca, inoltre, emerge come il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita.
Per Gian Marco Centinaio, vice presidente del Senato della Repubblica, “la pandemia non ha fermato la voglia degli italiani di socializzare e di vivere il “fuori casa”, questo è nel nostro Dna ed è una cosa positiva che ci permette di guardare al futuro con ottimismo. L’inflazione in base ai dati è in calo anche se è un aspetto che dobbiamo tenere sotto controllo, ma nonostante ciò gli italiani hanno voglia di trascorrere tempo in compagnia, di uscire e questo è un punto di forza del nostro Paese, è un qualcosa che altrove succede meno. Bisogna sottolineare che in Italia la socializzazione non è uno sballo, ma quando si esce si fa un consumo moderato e di qualità. Tra le priorità del settore c'è sicuramente la lotta agli sprechi, con un'attenzione particolare ai prodotti a chilometro zero”.
“Dopo l’odissea del Covid-19 il mercato Horeca - ha detto Antonio Portaccio, presidente Italgrob - ha reagito in maniera importante secondo il più classico schema all’italiana: quando la ragione ti vieta di sperare, si recuperano le risorse migliori. È quello che ha fatto il “fuori casa”. Il nostro settore sta dimostrando una grandissima vitalità per due ordini di motivi: il primo, come ampiamente evidenziato dal Rapporto Censis-Italgrob, è la voglia di uscire e condividere con parenti e amici un momento di socialità che costituisce un booster del benessere soggettivo per gli italiani; il secondo è rappresentato dalla voglia di recuperare il fatturato perso durante il periodo pandemico. Grava in questo scenario l’incognita della spirale inflattiva che ha eroso profondamente il potere d’acquisto delle famiglie. Siamo fiduciosi ma al tempo stesso molto preoccupati”. Francesco Maietta, responsabile Area Consumer, Mercati Privati, Istituzioni Censis, ha osservato che “la distribuzione specializzata nel food & beverage horeca è pilastro del “fuori casa”, a sua volta filiera essenziale per economia e società italiana per numero di imprese, occupazione creata e redditi distribuiti. Il “fuori casa”, poi, è apprezzatissimo dagli italiani perché incide positivamente sulla qualità della vita dei singoli e sulla vivibilità dei territori. Pertanto, la distribuzione Horeca, garantendo la sostenibilità economica di tante piccole e piccolissime imprese del “fuori casa”, contribuisce anche alla vitalità di tante comunità locali. In estrema sintesi: distribuzione, horeca e “fuori casa” sono fonti essenziali di valore economico e sociale per il nostro Paese”. Ancora, secondo Dino Di Marino, dg Italgrob, “il Rapporto Censis-Italgrob conferma il prezioso ruolo che ha avuto la categoria dei distributori Horeca in questi delicati e turbolenti anni. Se oggi parliamo di un mercato di ristorazione in ripresa dobbiamo dire grazie anche al lavoro “invisibile” che svolgono in Italia 3.800 aziende di distribuzione food & beverage, autentici ambasciatori del miglior Made in Italy, la spina dorsale del mercato del “fuori casa”, una categoria che, nonostante le criticità dovute alla pandemia prima e ai tanti problemi ingenerati dal conflitto russo-ucraino poi, non ha mai smesso di supportare e sostenere, anche economicamente oltre che con prodotti e servizi, la rete dei punti di consumo. Per noi di Italgrob, in rappresentanza di tutti i distributori italiani, è stato un onore aver potuto presentare alle massime Istituzioni italiane le istanze di una categoria fondamentale per il mercato Horeca e l’economia del Paese”.
“Il Paese ha bisogno di una semplificazione fiscale fondamentale per rilanciare il settore. In proposito la delega per la riforma del fisco prevista dal Governo è molto puntuale e contiene tre principi: semplificazione, equità e riduzione della pressione fiscale”, ha sottolineato Alberto Gusmeroli, presidente Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati.

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