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Dopo la pandemia, il vino italiano riparte dall’Asia, tra Giappone e Taiwan

A WineNews il giornalista Isao Miyajima ed il wine educator Aaron Chuan, con i Consorzi del Nobile di Montepulciano e dei Vini d’Abruzzo

L’Asia, tra alti e bassi, resta un target fondamentale per la crescita del vino italiano all’estero, nonostante molte delle aspettative, negli ultimi anni, siano state ampiamente deluse. Tra fiammate improvvise e brusche frenate, legate alle difficoltà economica, il 2022 per le produzioni del Belpaese si è chiuso con il segno negativo in Cina, e con una crescita robusta in Giappone. Il 2023 si prospetta difficile, ma il futuro è tutto da scrivere, per questo si rafforzano le attività di promozione, come il “Simply Italian Grat Wines” by Iem (Marina Nedic e Giancarlo Voglino), che ha fatto tappa in Giappone ed a Taiwan.

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