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Vendemmia bellissima e abbondante. Gli enologi: ci sono i presupposti per incrementare le produzioni ... “Vendemmia bellissima e abbondante”, preconizza Ezio Rivella , presidente dell’Unione Italiana Vini, la Confindustria del vino. Dalla Sicilia al Piemonte c’è fermento tra i filari di vite: con le uve bianche si è già cominciato a fine agosto, adesso è il momento dei rossi, sangiovese (il vitigno più diffuso) in testa. Con una estate meno estrema di quella torrida del 2003, la vendemmia 2004 è tornata nella normalità, senza particolari anticipi nella maturazione e raccolta delle uve. Dopo la grande ‘magra’ del 2003 (poco più di 44 milioni di ettolitri) quest’anno si produrranno poco più di 50 milioni di ettolitri di vino, con un incremento del 14%. Queste le previsioni di Assoenologi. “Dopo due anni di forte decremento, siamo nella media quinquennale (1999/2003) attestata sui 50,6 milioni”, dice Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi. Che, a metà settembre, azzarda: “Dopo due anni discutibili, se settembre continuerà a regalare giorni di sole, qualche pioggia ed una buona escursione termica notturna, il 2004 potrebbe essere uno dei millesimi più interessanti degli ultimi dieci anni, molto vicino se non superiore al 1997. Le premesse per firmare un’eccellente produzione ci sono tutte: ciclo vegetativo regolare, accumulo lento e costante, equilibrio nei componenti del grappolo, giusta resa uva/vino”.
Nelle Marche Michele Bernetti della Umani Ronchi parla di un Verdicchio “di qualità molto buona, dalla bellissima acidità e dai profumi eleganti e intensi, risultato delle importanti escursioni termiche verificatesi anche in estate”. In Emilia Romagna – secondo Francesco Lambertini, presidente del Consorzio dei Vini Colli Bolognesi – “sarà una grande annata per il nostro bianco autoctono, il Pignoletto, che proporremo alle fiere e degustazioni abbinato ai classici tortellini bolognesi”. Dalle colline di Castel San Pietro, dove già si respira aria di Romagna, Umberto Cesari, fresco vincitore col suo Tauleto 2000 del trofeo per il migliore Sangiovese all’International Wine & Spirit Competition di Londra, guarda soddisfatto i filari: “Ci auguriamo che continui il caldo di giorno e il freddo di notte che consente uno scambio termico ottimale per portare le uve ad una perfetta maturazione: per i bianchi occorre aspettare la fine di settembre, mentre i rossi saranno pronti ad ottobre. In base ai parametri che abbiamo, ci sono tutte le premesse per un’ottima annata, sia per il Sangiovese, sia per l’ Albana”.
In Toscana, secondo winenews.it, uno dei siti sul vino più cliccati d’Italia, “siamo in ritardo sulla passata vendemmia di una decina di giorni – dice Francesco Mazzei (Castello di Fonterutoli) - ma le uve del nostro Chianti Classico sono belle e sane e ci sono tutti i presupposti per fare una bellissima vendemmia. A metà settembre via col Merlot e poi, tra il 20 e il 25 settembre, toccherà al Sangiovese”. Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello di Montalcino, spiega che “per ora tutto è andato molto bene e le uve sono bellissime. Se avremo un settembre buono, ci sono le premesse per ottenere un’annata da cinque stelle. Comunque il Sangiovese non sarà vendemmiato che dopo il 20 settembre”. “Quest’anno - dichiara Marco Caprai, della celebre maison umbra - cominceremo la raccolta delle uve in concomitanza con la “Settimana del Sagrantino” (dal 23 al 26 settembre, a Montefalco), cosa che non ci capitava da tempo”. In Piemonte “vendemmia molto abbondante, specialmente per la Barbera, ma anche per il Nebbiolo - spiega Michele Chiarlo - e se settembre non farà brutti scherzi, sarà un’annata molto bella”.

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