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Finanza & Mercati

L’Italia conquista l’Est, ma i mercati leader sono Europa e America… Il 2005 è stato l’anno dell’Est, per l’export vinicolo italiano, che ha visto crescere, nel complesso, le esportazioni del 9,2% ma con un boom di Cina (+117%), russia (+86,7%) e India (+64%). In valore, le bottiglie vendute oltre confine hanno fatto registrare oltre 1 milione di ettolitri in più, per un fatturato complessivo attorno ai 46 milioni. Questa la fotografia dell’Istat, rielaborata da Winenews, agenzia specializzata sul vino italiano. Sul successo a oriente del vino italiano, tuttavia, è opportuno rilevare che i volumi restano irrisori al di là di performance positive a tripla e doppia cifra: la produzione vinicola italiana, infatti, resta destinata per quasi i tre quarti (il 72,2%) ai Paesi Ue e per il 15% agli Usa, aree in cui le quantità sono aumentate dell’11,5% e del 5,1%. I due principali mercati infatti, hanno fatto registrare aumenti in valore rispettivamente del 3,4% e del 2,6%. Negli Stati Uniti, inoltre, il vino italiano è diventato leader davanti a competitor come l’Australia e la Francia. Sul fronte dell’import, il segnale più significativo del 2005 è stato lo spostamento dei gusti dei consumatori italiani, che hanno dimostrato di gradire sempre più i vini provenienti da Stati Uniti, Cile, Argentina, e Australia. Se infatti le importazioni vinicole dalle nazioni Ue sono calate del 25%, l’import dai Paesi fuori dall’area euro è esploso, facendo segnare un progresso del 269% dai 134mila ettolitri del 2004 ai 493 mila ettolitri dello scorso anno (arretrato del 6 aprile 2006).

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