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Finanza&mercati

Nella canicola estiva si gioca il derby d’Italia: calice-boccale ... Quando arriva l’estate i titoli annunciano che il vino è in crisi. Succede da qualche anno, ma non corrisponde alla realtà: è il clima torrido a spingere la scelta di bevande più “lunghe” e facili. E così la birra diventa protagonista. Poi a settembre si attenua la calura e il vino recupera le posizioni perdute. Ormai esiste un’aspra competizione con tifosi che parteggiano per l’una o per l’altra parte. Personalmente sono schierato con il vino, anche se una dozzina di volte all’anno riconcedo abbinamenti con birre di vario tipo, privilegiando le doppio e triplo malto. Le fazioni più che altro sembrano unite da un unico comun denominatore: bere con coscienza,per un consumo equilibrato a vantaggio della salute. Tra vino e birra esiste uno strano e divertente “parallelismo opposto”: il vino (sostantivo maschile) nasce dall’uva (femminile); la birra (femminile) nasce da prodotti maschili come il malto, il lievito e il luppolo. Lui, il vino, è più giovane perché ha solo 5mila anni, mentre lei, la birra, porta bene i suoi 7mila anni, con una storia che risale ai Sumeri e agli antichi Egizi. Per conquistare i consumatori la gara tra i due si fa sempre più serrata ma storia, immagine e numeri rimangono a netto vantaggio del vino. Anche la simbologia sostiene quest’ultimo, che viene utilizzato per celebrare la Santa Messa o, nella versione spumante, per il varo di una nave e per tutti i brindisi legati ad anniversari o festività. Eventi, leggende e letteratura parlano di vino: la birra non è riuscita a sostituirlo o a creare valenze cerimoniale a suo favore. La vendemmia (una sola volta all’anno) possiede il fascino della ritualità e dei diversi valori che può assumere: tutti i giorni dell’anno invece si può fabbricare birra. In Italia sono 194.781 i viticoltori e 42.904 i vitivinicoltori; gli industriali e gli artigiani che producono birra sono 170. Gli addetti alla filiera del vino sono più di 700mila, mentre nella birra si aggirano a 140mila, compresa la convenuta percentuale del 15% fra gli addetti alla mescita. Nel settore della distribuzione (intermediari, trasportatori e somministratori), malgrado il comparto mescita nella birra abbia il 15% valutato nei bar, i numeri sono a vantaggio del vino che non conteggia le persone addette a questo servizio. Sarebbe infatti impossibile determinare la percentuale di questa incidenza sul fatturato-vino nella ristorazione italiana e, se proprio si volesse fare una stima approssimativa, la si potrebbe quantificare intorno al 30%, contro il 15% dichiarato della birra.. Il consumo pro capite annuo è di 55 litri di vino e 29 di birra, con fatturato di produzione di 12 miliardi di euro per il primo e di 1,5 per la seconda: differenza difficile, forse impossibile da colmare, dovuta si alla diversa quantità di produzione (mediamente 55 milioni di ettolitri di vino contro i 13,17 milioni di birra), ma soprattutto al valore maggiore che il mercato attribuisce al vino. A stento si riesce ad accettare il costo di 20 euro per una bottiglia di buonissima birra, ma si pagano con tranquillità 60-80 euro per una bottiglia di vino importante. Attualmente l’economia del vino è il vero motore di tante attività che da esso derivano e che si sviluppano attraverso le sempre più frequenti tipologie di locali quali wine bar o bar à vin o moderne osterie che riscuotono notevole successo anche fra i giovani. Fra tutti i locali di tendenza, superno abbondantemente la metà quelli che propongono prevalentemente vino e che di questo fanno il must per la loro clientela; in crescita anche audaci winebarman che propongono cocktail ispirandosi ai vini, sia bianchi che rossi. Anche se la rivale non perde occasioni per dimostrare le sue indiscutibili qualità, il vino risulta vincitore. Anche se la gara non è “per esclusione” ma “per integrazione”: perché alla fine, questi due prodotti naturali sono entrambi in grado di soddisfare il piacere dei gurmettari, in occasioni, abbinamenti e stagioni sempre differenti. (arretrato del 22 luglio 2006)

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