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Ramandolo, vecchio friulano con targa Docg ... È stato il primo vino dei colli udinesi che ha conquistato l’ambita qualifica. Ora si ripropone in tre versioni tutte rispettose della tradizione... Il Ramandolo, prezioso dono dei Colli Orientali del Friuli è stato il primo vino di questa regione a conquistare la prestigiosa Docg, la denominazione di origine controllata e garantita. Arriva da un’area ben delimitata del comune di Nimis, situata ai piedi del Monte Berardia, in provincia di Udine, dove il ritrovamento di alcuni vinaccioli fossili attesterebbe l’esistenza della vite fin dall’era neolitica.
Il Ramandolo è stato anticamente l’unico vino conosciuto con il toponimo geografico, legato al territorio a cui appartiene, e non con il nome del vitigno da cui viene prodotto, ossia il Verduzzo Friulano, localmente chiamato Verduzzo Giallo. Si tratta di un vitigno prezioso che dona grappoli di piccole dimensioni e acini di colore giallo verde che, data la buccia spessa, possono essere sottoposti a surmaturazione e ad appassimento. Tecniche antiche che conferiscono al vino sentori di miele, di frutta e di vaniglia. Non sono molte le cantine a produrlo anche perché il territorio previsto dal disciplinare è di dimensioni davvero ridotte, senza contare che la maggior parte del terreno vitato è posto su colline scoscese. La famiglia Dri è una di queste, o meglio è una delle prime che ha davvero creduto nelle potenzialità di questo vino. È composta da Giovanni Dri, dalla moglie Renata e dalle due figlie, tutti e quattro impegnati nell’azienda di famiglia Roncat.
Il Ramandolo non è l’unico vino prodotto: insieme a lui ci sono anche vini rossi come il tipico Refosco dal Peduncolo Rosso, l’internazionale Cabernet, lo Schiopettino, ma il primo attore di questa azienda è il Ramandolo, che viene proposto in tre versioni. La “base”, che si può permettere un invecchiamento di almeno cinque o sei anni; il Ramandolo “Uve dicembrine”, risultato di una vendemmia tardiva eseguita ai primi giorni di dicembre e, infine, il “Roncat Ramandolo”, un grande vino che compie la sua fermentazione in barrique francesi. “Cerco di proporre vini semplici o, come preferisco dire io, dei vini ‘imperfetti’, visto che vado sempre alla ricerca della massima qualità - spiega Giovanni Dri - Ma, nella mia cantina, non voglio sofisticate tecnologie, mi faccio guidare dalla tradizione”. Il risultato è una serie di vini longevi, di grande personalità che possono essere abbinati a foie gras, ai dessert, ma che trovano il loro perfetto connubio con i formaggi stagionati e erborinati. Perché la struttura di questo vino, la sua suadenza e la sua freschezza ne fanno il compagno perfetto per i prodotti caseari più gustosi.

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