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Finanza&mercati

Confagri: “L’Ocm vino è tutta da rivedere” ... “La proposta della Commissione è lontana dal mondo agricolo e va fermamente ostacolata”. Non lascia dubbi la reazione del presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni alle indiscrezioni sul documento di revisione dell’Ocm vino che la Commissione Ue presenterà il 4 luglio. Confagri ha presentato ieri a Roma uno studio del professor Eugenio Pomarici dell’Università Federico II di Napoli, che propone un’ipotesi di revisione della proposta di riforma coerente con l’evoluzione del mercato del vino in Europa.
Confagri ha più volte sottolineato come il comparto vitivinicolo debba essere sostenuto con politiche opportune di riorganizzazione dell’offerta e con programmi di promozione del consumo. Lo schema della proposta sostanzialmente non è mutato rispetto a quanto affermato inizialmente. E non possono non esserci preoccupazioni. “La proposta dice Vecchioni - ad eccezione della conferma del divieto di zuccheraggio e di vinificazione con mosti importati, sono molto pericolose per il sistema qualità italiano e controproducenti per la valorizzazione delle nostre produzioni”.
Con la liberalizzazione degli impianti, spiega l’organizzazione, si perderebbe l’opportuna gestione del potenziale viticolo, con rischi di crescita eccessiva delle superfici e una caduta del valore della produzione. L’estirpazione è un’operazione inefficace rispetto alla mancanza di equilibrio tra domanda e offerta oltre che molto costosa. I rischi di sovrapproduzione crescono, per il venir meno dei sistemi di intervento sul mercato, mentre le aziende italiane dovranno rinunciare al sostegno alle tradizionali prestazioni viniche. “Non possiamo condividere - ha detto Vecchioni - l’appiattimento della politica delle denominazioni di origine, la cui protezione riteniamo fondamentale”.

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