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Finanza&mercati

Bilancia commerciale: saldo raddoppiato per le vigne italiane ... Secondo Unioncamere, negli ultimi dieci anni la quantità prodotta si è ridotta del 4,5 % ma si è consolidata la quota export... Italiani un po’ più sobri, sempre più bravi a selezionare le eccellenze, secondi solo ai francesi sul mercato mondiale. È questo il quadro degli ultimi dieci anni di trasformazioni descritto dal “Rapporto sul settore vitivinicolo 2007”, realizzato da Unioncamere in collaborazione con l’Istituto Guglielmo Tagliacarne e Nomisma. Nel decennio preso in esame (1995-2005), nonostante la quantità di vino prodotta si sia ridotta del 4,5%, e il consumo interno sia diminuito del 10,4%, il saldo della bilancia commerciale del vino è lievitato fino al raddoppio: da 1,68 è passato a 3,38 miliardi di dollari. Non solo.
L’Italia consolida la propria quota di export mondiale (il 18% per circa 3,4 miliardi di dollari di fatturato): un valore inferiore solo a quello della Francia, che oggi copre il 35,5% del mercato mondiale per 6,9 miliardi di dollari di fatturato, ma registra un forte calo rispetto al 44,6% di inizio decennio. Per le imprese leader, il marketing è l’elemento che più ha inciso (il 71,4%) sulla crescita del fatturato in questi anni ed è più importante delle competenze tecnologiche e produttive.
Nei prossimi anni, ancora più importante (l’85,7%) sarà la capacità di controllare o sviluppare la rete distributiva. La pensa allo stesso modo Paolo De Castro, ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali: “Dobbiamo lavorare - dice - sulla qualità percepita dai consumatori e sull’organizzazione efficiente delle filiere. E dobbiamo - ha aggiunto il ministro - accompagnare la definizione di strumenti e politiche di sostegno alle imprese”. Per Andrea Mondello, presidente di Unioncamere, “il settore si è trasformato per rispondere con successo a sfide difficili. Ha avuto successo e ha dato dimostrazione di come l’innovazione possa sposarsi con la tradizione a condizione di alzare l’asticella della qualità in modo da essere più competitivi”.

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