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Finanza&mercati

Il vino italiano fa ancor gola agli americani ... Qualche giorno fa, per brindare al suo ritorno alla regia dopo una pausa sabbatica durata nove anni, Francis Ford Coppola ha fatto arrivare al Festival del cinema di Roma le migliori bottiglie di vino rosso della sua tenuta Califomiana. Un affronto? Semmai una buona operazione di marketing, visto che il pluripremio Oscar di origine italiana, in concorso con “Youth without youth”, non ha mai smentito la sua passione per i grappoli nostrani.
Non sono lontani i tempi in cui Mr. Coppola aveva tentato la “scalata” alle storiche Cantine Florio. E la passione sembra aver contagiato anche Brad Pitt che secondo rumors dell’ambiente sta facendo la corte a una fetta della storica tenuta Fontanafredda, nell’astigiano.
Ma la passione americana per i vini non riguarda solo le stelle di Hollywood. Il mercato degli States non cessa infatti di dare grandi soddisfazioni: l’export, che lo scorso anno ha registrato cifre record, ha già raggiunto nei primi otto mesi del 2007 154 milioni di ettolitri, pari al +10,5% per un valore di 739,4 milioni di dollari.
Nonostante questi dati incoraggianti, i consumatori di vino americani sono solo un terzo della posizione adulta e i veri “wine lover” ne rappresentano solamente il 17%, anche se sono responsabili del 92% degli acquisti. Per conquistare dunque il resto del mercato Vinitaly ha organizzato in questi giorni un vero e proprio Us Tour che toccherà Chicago (ieri), San Francisco (il 24 ottobre) e Los Angeles (il 25) a cui hanno preso parte cinquanta aziende italiane. “Vinitaly Us Tour - ha spiegato Giovanni Mantovani direttore generale di VeronaFiere - offre alle piccole e medie imprese enologiche italiane l’opportunità di tenere continuamente sotto controllo l’evoluzione del mercato americano e quindi di aggiornare le strategie di marketing. Solo così si può conservare e consolidare il nostro primato”.

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