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Finanza&mercati

Treviso e Trento alla sfida del Prosecco ... La notizia, smentita dal presidente della Provincia Leonardo Muraro, della possibile vendita della Mionetto alla trentina Cavit diventa l’occasione per una guerra tra amministrazioni... Dopo i Comuni anche le aziende abbandonano il Veneto? Tra preoccupazioni e smentite, circola la notizia di una possibile vendita della Mionetto spa, azienda della Valdobbiane dove si produce vino Prosecco, alla cooperativa Cavit di Trento. A fugare le voce sono intervenuti addirittura i politici. Prima il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro che ha detto di aver contattato. “Abbiamo sentito il presidente Aldo Zanin e abbiamo avuto assicurazioni che non sono in corso trattative di cessione”. “Posso rassicurare i trevigiani che la Provincia continuerà ad interessarsi dell’azienda perché la posta in gioco è alta. Parlo delle 100 maestranze e dei 150 lavoratori del settore commerciale che attualmente sono impiegati nella ditta. Senza contare il fatto che dobbiamo tutelare un Marchio trevigano conosciuto ormai in tutto il mondo da intromissioni esterne”. Dunque è anche una guerra di confine. “La Cavit è abituata allo shopping nel Nordest - continua Muraro - forte alle spalle di una Regione a statuto autonomo che grazie alle innumerevoli possibilità economiche sostiene le proprie aziende, senza penalizzarle con una forte pressione fiscale”. A dare manforte a Muraro è intervenuto anche l’assessore alle Politiche economiche del Veneto Fabio Gava. “Mi auguro che le rassicurazioni ricevute dal presidente della Provincia Muraro vengano confermate dai fatti. Ma all’interno dell’azienda Mionetto la preoccupazione resta alta”. “Non è nostro costume - continua
- intervenire sulle libere iniziative imprenditoriali e non lo faremo in questo caso, ma seguiamo con preoccupazione le indiscrezioni, che continuano nonostante le smentite”. Tra le preoccupazioni dell’assessore Gava il fatto che possa avvenire una “banale” cessione del marchio e “non vorrei - aggiunge - che l’obiettivo fosse pubblicizzare le perdite e privatizzare gli utili, anche perché siamo di fronte a un marchio e ad un’attività di qualità che caratterizzano l’economia trevigiana e veneta e che non vanno svenduti”.
Da difendere c’è, soprattutto, una realtà e un prestigio che non è soltanto locale.
“E proprio in questi casi - conclude il presidente Muraro - che le istituzioni della Marca devono entrare in campo a sostegno dei nostri imprenditori e a tutela del patrimonio provinciale. La Mionetto fu fondata a metà dell’Ottocento dalla famiglia omonima e solo da alcuni anni è di proprietà dell’imprenditore Zanin di Montebelluna. L’azienda rappresenta uno degli esempi più noti del made in Treviso”.

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