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Finanza&mercati

“Passion investment”, l’alta finanza al servizio dei vini pregiati ... Da un’idea di due ex managing director di Carmignac Gestion Luxembourg è nata una società che trasforma le migliori bottiglie in capitali di successo... Bere un buon bicchiere di Romanée Conti del 1999 può trasformarsi in un’operazione di alta finanza. E così il passo tra un piccolo piacere quotidiano e un investimento di successo sui mercati finanziari diventa breve. A renderlo possibile sono stati due ex managing director di Carmignac Gestion Luxembourg, Michel Tamisier e Miriam Mascherin, che nel 2007 hanno dato vita alla società Elite Advisers. Dall’idea di investire in bottiglie e botti di vino pregiate è nato “Nobles Crus”, un comparto della Sicav di diritto Lussemburghese Elite’s Exclusive Collection. Il suo obiettivo? Generare una crescita del capitale a medio/lungo termine attraverso l’acquisto, lo stoccaggio e la vendita dei migliori vini del mondo en primeur (alcuni anni prima che questi siano offerti sul mercato) e vini pregiati nelle migliore annate. La novità è tutta nel concetto di “passion investment”, un principio che vuole coniugare performance e piacere personale. Niente a che vedere con l’ennesima offerta di un fondo classico, magari anche ben gestito, qui si parla di strumenti di diversificazione decorrelati dai mercati finanziari tradizionali che si fondano su dei sottostanti tangibili, in modo da evitare l’effetto “virtuale” della finanza. Dei prodotti semplici per fuggire la complessità eccessiva dei prodotti finanziari che possono interessare una clientela di alto livello. “Nobles Crus” non può essere distribuito all’investitore retail però può essere commercializzato in Italia in “private placement” come un fondo alternativo oppure attraverso una polizza di assicurazione di diritto estero. Il target è una clientela sofisticata, fondi di fondi, family office, banche private che hanno propensione a investire nel segmento del lusso. Stiamo parlando di una Sicav di tipo Fondo d’investimento specializzato secondo la legge del 13 febbraio 2007, che consente l’investimento in attivi tangibili e quindi anche quello diretto in bottiglie e botti di vini pregiati. Funziona come qualsiasi altro fondo e anche nel sistema di gestione nulla cambia, a cominciare dalla ratio d’investimento al processo operativo e al controllo dei rischi, ridotti significativamente dalla diversificazione degli investimenti fra primeur e millesimati così come fra paesi, regioni, produttori e annate. L’acquisto di vini en primeur può essere considerato come di tipo “growth” dove si investe sull’ultimo prodotto di un’azienda molto conosciuta e solida, come Cheval Blanc, Mouton-Rothschild o Lafite. Il vino en primeur viene venduto meno caro perché non è ancora pronto e il suo prezzo, se la qualità è buona, sale rapidamente. Questa parte rappresenta un massimo del 20% dell’attivo del fondo. L’investimento in vini millesimati pregiati, invece, può essere paragonato a uno di tipo “value” dove si punta sui più grandi vini del mondo nelle migliori annate, conosciuti per la loro eccellenza, come Château d’Yquem 1967, Mouton-Rothschild 1945, Romanée Conti 1985. La strategia, naturalmente, consiste nel comprarli meno cari presso le case d’asta, i mercanti di vini o altri fornitori. A questo tipo di operazioni è dedicato un massimo di 70% dell’attivo del fondo, che per il restante 10% è costituito da liquidità. E chi preferisce realizzare un desiderio anziché un affare, dopo dodici mesi di presenza nel fondo può riscattare “in natura”, godendosi una bottiglia di vino eccezionale a dei prezzi imbattibili.

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