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Finanza&mercati

Dai nuovi mestieri della terra spuntano 300.000 posti di lavoro ... Uno studio di Veronafiere stima l’aumento di occupati fino al 2015, grazie alle energie verdi e all’ecoturismo. Già nel 2010 in ripresa le quotazioni dei principali prodotti agricoli... Le nuove tecnologie da energia pulita alimenteranno la terra negli anni a venire. Non solo proprio le fonti alternative faranno da traino alla crescita dell’occupazione. Il settore primario creerà 300 mila nuovi posti di lavoro. In attesa di Fieragricola, in programma a Veronafiere da giovedì 4 al 7 febbraio, l’ufficio studi di Veronafiere ha estrapolato numeri e tendenze per i prossimi cinque anni. E assicura che l’agricoltura farà di nuovo da traino per l’economia, sia sotto il profilo della produzione lorda vendibile che sul versante occupazionale. L’indotto delle energie da fonti rinnovabili costituirà il segmento in grado di assorbire il maggior numero di posti di lavoro (il 50% del totale), altri sbocchi professionali saranno collegati all’ecoturismo e all’agri-wellness (fattorie sociali- luoghi per la cura dello spirito e del corpo), al turismo enogastronomico caratterizzato dalla forte identità delle produzioni tipiche (in costante crescita). Energie da fonti rinnovabili in agricoltura, ecoturismo, agri-wellness e produzioni agricole a marchio affiancheranno altre professionalità in crescita. Da un lato i concessionari di macchine agricole avranno la necessità di manodopera specializzata per officine moderne e all’avanguardia; in parallelo cresceranno le esigenze di specializzazione nel terziario per l’agricoltura. Lo sguardo al 2010 degli analisti di Verona Fiere dà un segnale di speranza a tutto il settore agricolo (latte, suino, frumenti, mais). “Dopo il 2009 che ha mortificato il reddito delle aziende agricole italiane, con una contrazione media fino al 25% - sottolineano dal quartier generale del gruppo fieristico veneto - l’anno in corso dovrebbe riservare alcune soddisfazioni per i produttori”. Il latte dovrebbe proseguire la corsa al rialzo, trascinato anche dai sostegni comunitari e da una visione sempre più “export-oriented” per i prodotti caseari stagionati a marchio. Rispetto agli attuali 310 euro la tonnellata, entro l’anno il prezzo dovrebbe salire del 15%. Anche nella categoria dei grassi da macello il mercato 2010 dovrebbe registrare una ripresa, con quotazioni in grado di coprire i costi di produzione e attestarsi oltre la soglia di 1,38 euro il chilogrammo. Si prevedono performance positive anche per cereali e mais, che nel 2009 avevano registrato contrazioni tra il 10 e il 15 per cento.

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