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Gambero Rosso

Pensierini di fine anno - La fine dell'anno ha sempre un vago sapore di consuntivo, di esame su se stessi, sul proprio lavoro. L'uscita poi delle principali guide, lo scorrere l'elenco dei vini premiati, gli ulteriori assaggi e verifiche significano anche un mettersi in discussione, un doveroso confrontarsi con altri. Normale non trovarsi molto o sempre d'accordo. Difficile concordare su 2-3000 vini ed è probabile che le analisi di un singolo degustatore, unico e particolare, possano apparire quasi settarie ... A sgomberare il campo da equivoci, dico che la qualità complessiva che il vino italiano ha dimostrato nel corso dell'anno è sicuramente molto elevata. Ma questa è anche una sonora ovvietà ... Quello che ricerco nel vino non è la sua qualità tecnica, nel senso che questa deve appunto obbligatoriamente esserci. Io chiedo, e non credo di essere il solo, l'emozione, quel guizzo improvviso che lascia stupiti. Un vino di vigna che di volta in volta apra squarci di una bellezza tutta sua, oppure di poderosità, vigore, rabbia, spazi improvvisi di profondità, qualcosa insomma di unico che lo segna e lo rende inconfondibile. In questo senso credo che i vini davvero emozionanti siano troppo pochi in Italia. E che molte zone di vertice vivano oggi una fase come di appannamento. Non è appunto diminuita la qualità tecnica, troppe però delle sue etichette, anche le più premiate, mi sembrano entrate in un ordine piatto, scolastico ...

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